Home » Buoni lavoro: forti richieste in Veneto ed Emilia Romagna

Buoni lavoro: forti richieste in Veneto ed Emilia Romagna

 In base ai dati aggiornati allo scorso mese di febbraio, è il Veneto la Regione italiana dove c’è stato l’utilizzo più massiccio dei buoni lavoro, detti anche voucher. A darne notizia è l’Inps nel precisare che il Veneto svetta con quasi 800 mila buoni lavoro venduti, mentre al secondo posto c’è l’Emilia-Romagna con 490 mila, e poi la Lombardia ed il Piemonte con 400 mila ciascuno. A partire dall’agosto del 2008, su tutto il territorio italiano sono stati venduti ben 4,1 milioni di buoni lavoro equivalenti al taglio minimo, ovverosia quelli da 10 euro; la vendita è avvenuta e sarà tale anche in futuro attraverso due canali: i datori di lavoro, infatti, possono acquistare i buoni lavoro in forma telematica attraverso il sito Internet dell’Inps, oppure possono ritirare presso gli uffici fisici dell’Istituto i buoni lavoro in forma cartacea dopo aver però saldato il corrispettivo a mezzo bollettino presso gli uffici di Poste Italiane.

L’Inps ha altresì fornito i dati sui soggetti che sono stati pagati con i voucher per i cosiddetti lavoretti saltuari, constatando in linea con le attese come il prestare la collaborazione occasionale con il voucher rappresenti un’opportunità sia per i giovani, sia per i meno giovani. Nel dettaglio, quasi uno su quattro sono percettori aventi un’età sotto i 25 anni, mentre nel rapporto di quattro su dieci hanno un’età superiore ai 65 anni. Buono è anche il dato relativo al lavoro occasionale ed accessorio nel settore pubblico, una delle ultime novità, che ha portato alla vendita di oltre 100 mila buoni lavoro.

Ma le novità non finiscono qui visto che nelle prossime settimane non sarà solamente quello postale il canale per acquistare i voucher e per incassarli. A seguito di un accordo tra la Federazione Italiana Tabaccai e l’Inps, infatti, i voucher potranno essere acquistati ed incassati, a partire dalla metà del prossimo mese, in molte tabaccherie della Sicilia, Toscana, Lombardia, Puglia, Veneto e Lazio. In questo modo la presenza di più canali di acquisto e di incasso dei voucher contribuirà sia ad agevolare i collaboratori occasionali ed i datori di lavoro, sia a far ulteriormente emergere le posizioni di lavoro in nero.

Lascia un commento