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I certificati di malattia e la telematica

 Fino al 31 gennaio del 2011 le amministrazioni pubbliche non contesteranno il mancato rispetto della procedura telematica già a suo tempo prevista per l’invio dei certificati di malattia.

In effetti, ad oggi il medico che non è in grado di utilizzare una connessione a internet per consentire la trasmissione telematica dei certificati medici al datore di lavoro di riferimento può contattare il numero verde 800 013 577, analogo discorso per le certificazione in caso di pronto soccorso o ricovero in ospedale.

Secondo le indicazioni dell’ente previdenziale pubblico di riferimento, ovvero l’Inpdap, la normativa si applica a tutto il personale ad ordinamento privatistico.

In sostanza, la norma non riguarda il personale in regime di diritto pubblico: magistrati, avvocati di Stato, professori universitari, forze armate, forze di polizia, vigili del fuoco, carriera diplomatica e prefettizia.

Per queste categorie di lavoratori resta in uso il sistema tradizionale di tipo cartaceo.

L’istituto previdenziale chiarisce anche che  i medici obbligati a utilizzare la trasmissione telematica sono i medici dipendenti del servizio sanitario nazionale, quelli convenzionati con il servizio pubblico e i liberi professionisti.

Qualora il lavoratore fosse ricoverato in una struttura di pronto soccorso o in ospedale i medici di queste strutture dovranno continuare a rilasciare i certificati cartacei.

In questi casi è il lavoratore che deve farsi carico di recapitare o consegnare i certificati e gli attestati all’amministrazione di appartenenza.

Esiste però un altro aspetto da tenere presente: il certificato ricevuto dal datore di lavoro non indica il tipo di malattia del lavoratore, per questa ragione l’Ente conosce solo la prognosi, cioè quanti sono i giorni di malattia riconosciuti dal medico, e non la diagnosi.

In effetti,  per alcune patologie non è prevista la decurtazione dello stipendio e il dipendente non è tenuto a essere reperibile per le visite medico-fiscali. In queste ipotesi il lavoratore ha tutto l’interesse a che il datore di lavoro applichi correttamente la normativa a lui favorevole e che quindi conosca la natura della malattia.

La circolare ministeriale 2/2010 precisa che in questi casi il medico deve inserire questi dati in un’apposito riquadro al fine di mettere in evidenza la tipologia della malattia.

Non solo, il medico deve anche stampare e consegnare copia del certificato cartaceo al lavoratore, cui farà carico di farlo pervenire, entro i termini di legge, all’amministrazione secondo le modalità di sempre.

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