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Certificati di malattia via telematica, primi chiarimenti Inps

Primi chiarimenti dal maggiore istituto previdenziale in merito alla nuova procedura per la trasmissione telematica delle certificazioni di malattia.

L’Inps, con la circolare n. 60 del 16 aprile 2010, fornisce all’utenza le prime informazioni in merito al nuovo servizio.

A partire dal 3 aprile 2010 i medici dipendenti del SSN, o in regime di convenzione, sono tenuti a trasmettere all’Inps il certificato di malattia del lavoratore rilasciandone copia cartacea all’interessato.

Con l’art. 55 septies del D. Lgs. n. 165/2001, introdotto dall’art. 69 del D.Lgs. n. 150/2009, in attuazione della legge n. 15/2009, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni sono state introdotte disposizioni per la trasmissione telematica all’Inps dei certificati di malattia dei lavoratori del settore pubblico.

Tali disposizioni sono divenute operative, con la circolare n. 1/2010 del 19.03.2010, per la trasmissione telematica dei certificati secondo le modalità stabilite per il settore privato.

Per trasmettere il certificato di malattia telematico, il medico curante deve inserire diversi dati sensibili del proprio assistito.

È necessario inserire il codice fiscale del lavoratore, la residenza o il domicilio abituale, l’eventuale domicilio di reperibilità durante la malattia e il codice di diagnosi.

Non solo, è anche necessario inserire la data di dichiarato inizio malattia, la data di rilascio del certificato, la data di presunta fine malattia nonché, nei casi di accertamento successivo al primo, di prosecuzione o ricaduta della malattia.

Il medico deve anche specificare in quale ambito si è svolta la visita: domiciliare o ambulatoriale.

Il medico curante, alla restituzione del numero di certificato, rilascia al lavoratore copia cartacea dell’attestato di malattia per il datore di lavoro e il certificato di malattia per l’assistito.

In caso di impossibilità per il medico di stampare la certificazione, lo stesso comunicherà al lavoratore il numero del certificato attribuito dopo il controllo e l’accettazione dei dati trasmessi.

Il numero del certificato è utile per ricercare, visualizzare e stampare l’attestato direttamente dal sito dell’Inps.

Ogni iscritto all’istituto previdenziale ha la possibilità, attraverso il codice PIN , di consultare e stampare i propri certificati di malattia inviati telematicamente dal medico curante.

Il datore di lavoro, una volta accredito, può ottenere le informazioni di propria competenza collegandosi al sito dell’istituto previdenziale.

In questo modo decade, per il lavoratore avente diritto all’indennità di malattia a carico dell’Inps,  l’obbligo di trasmettere all’Istituto il certificato di malattia mediante la posta ordinaria.

E’ previsto un periodo transitorio di tre mesi durante il quale è riconosciuta la possibilità per il medico di procedere al rilascio cartaceo dei certificati di malattia.

4 commenti su “Certificati di malattia via telematica, primi chiarimenti Inps”

  1. quali sono le normative che disciplinano il malato non trasportabile? ho letto in un ambulatorio medico un avviso dello SNAMI toscana dove escluderebbe dalle visite domiciliari febbre, cefalee,diarree ecc ecc… è legale? e a pagamento però le visite sarebbero garantite.. è legale? in caso di depressione maggiore

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  2. @ anita fusaro:
    Le prestazioni di questo tipo sono di solito previste attraverso una convenzione tra la regione e i medici ambulatoriali.
    Personalmente mi sembra una decisione discutibile.

    Potrebbe risolvergi, ad esempio, al tribunale per i diritti del malato della sua zona. Di solito c’è ne uno ogni sede ospedaliera.

    Saluti

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  3. vorrei un chiarimento a proposito di quanto tempo puo passare dalla data del
    dichiarato inizio malattia alla data del rilascio del certificato…
    Saluti

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  4. a causa di versioni contrastanti, gradirei sapere se sulla copia del certificato di malattia che mi viene rilasciata, il medico deve apporre una sua firma e timbro. Secondo me no, visto che trattasi di un semplice stampato e l’originalità del certificato è data esclusivamente dal nr. di protocollo.

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