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Dalla CGIL l’allarme sugli ammortizzatori in deroga

 Per il maggiore sindacato italiano occorre sbloccare subito il pagamento degli ammortizzatori in deroga, una possibile fonte di malumori sociali.

Infatti, mentre si parla ancora delle possibili soluzioni politiche a questo impasse politico, per la CGIL occorre fare in fretta perché la condizione in cui si trovano le migliaia di lavoratrici e lavoratori coinvolti dagli ammortizzatori in deroga è ormai insostenibile ed è figlia del governo tecnico reo di non avere offerto le garanzie adeguate alle misure adottate in passato: il Ministero del Lavoro ha il dovere, sempre secondo la CGIL, di fornire le risposte adeguate al fine di emanare il decreto di autorizzazione all’Inps che sblocchi il pagamento.

A questo proposito, il segretario confederale della CGIL, Serena Sorrentino

In queste ore in cui l’ISTAT da la dimensione dell’emergenza sociale dell’occupazione, che diminuisce ed è sempre più precaria, denunciamo la condizione in cui si trovano le migliaia di lavoratrici e lavoratori coinvolti dagli ammortizzatori in deroga

La denuncia del sindacato non lascia ombre

Il pasticcio operato dal governo tecnico che non ha finanziato adeguatamente gli ammortizzatori in deroga, ed ad oggi ha sbloccato solo parzialmente i pagamenti relativi alle ultime mensilità del 2012 e non ha ancora autorizzato i pagamenti relativi al 2013, sta generando incertezze e disagi a cui il ministero del Lavoro deve porre rimedio immediatamente, emanando nelle prossime ore il decreto di autorizzazione all’Inps che sblocchi il pagamento

Il fondo stanziato è insufficiente e non può durare fino alla scadenza del primo semestre dell’anno; infatti, con il perdurare della crisi non può rappresentare una valida risposta ai lavoratori coinvolti.

Per la CGIL il nuovo governo deve assumersi l’impegno di modificare la recente riforma del mercato del lavoro introducendo tutele che garantiscano ai lavoratori coinvolti una valvola di sicurezza.

Infatti, per il segretario della CGIL, occorre

correggere la riforma del lavoro introducendo una tutela realmente universale e un sistema pubblico di politiche attive che si occupi del reinserimento lavorativo. Gran parte di questa disoccupazione è, infatti, polarizzata: giovani e lavoratori ultra cinquantacinquenni che pongono problemi di natura diversa e che non possono essere lasciati ad un destino di disperazione. Sebbene l’attuale presidente del consiglio abbia perso le elezioni ha la responsabilità di provvedimenti che ancorché insufficienti devono per intanto essere resi esigibili come lo sblocco dei pagamenti degli ammortizzatori in deroga

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