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Come diventare coach di programmazione neuro linguistica

La programmazione neuro linguistica è uno degli ingredienti indispensabili oggi usati nelle attività di business e di relazione con le altre persone, nel marketing come nella vita di tutti i giorni. Per poter diventare esperti di questo campo è necessario, come in ogni altro ambito, affidarsi a dei professionisti del settore, che sono di norma chiamati coach. I coach sono degli esperti di questa tecnica di preparazione mentale che mettono a disposizione le loro competenze al fine di formare altre persone. 

I coach di programmazione neuro linguistica aiutano le altre persone a conseguire i migliori successi nel loro campo. Ma come si fa ad intraprendere questa carriera? Quali requisiti servono a livello personale e quali corsi di formazione si possono seguire per arrivare a svolgere tale lavoro?

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In questa breve guida abbiamo raccolto tutti i consigli per capire come muovere in primi passi in tale ambito e diventare a propria volta un coach di programmazione neuro linguistica.

Coach: chi è e che cosa fa

Come diventare coach di programmazione neuro linguistica

Prima di addentrarci meglio nella spiegazione delle attività di un coach di programmazione neuro linguistica, è sicuramente opportuno cercare di capire più da vicino che cosa sia il coaching e a che cosa serva questa attività.

Il coaching è l’attività specifica di formatori che operano in diversi campi, come ad esempio quello del business o quello sportivo e aiutano altre persone, i loro clienti appunto, a raggiungere gli obiettivi prefissati a livello personale. Un coach di programmazione neuro linguistica non è formato attraverso particolari corsi o lauree ma fa molto affidamento sulle proprie doti personali. E’ un leader nato, che attiva e applica processi generativi di cambiamento e  mette in atto autonomamente capacità di miglioramento continuo.

Essere coach significa insegnare ai propri clienti a mettere in atto strategie e sfruttare tutte le proprie capacità anche quelle nascoste, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati. Per fare questo il coach deve essere in grado di condurre i propri clienti oltre le memorie personali, il passato, il proprio giudizio interpretativo e creare un ponte sempre orientato verso il futuro.

Il coach è quindi una sorta di ingegnere personale che aiuta gli altri a sviluppare se stessi. Il coaching si apprende però anche attraverso alcuni specifici corsi di formazione erogati da scuole certificate. Oggi ne esistono diverse in Italia e non vi è altro fare che scegliere quelle più affidabili e prestigiose in questo campo per ottenere un buon risultato.

I migliori sono i metodi americani basati sul saper fare, più che sulla teoria, sul do it piuttosto che sul saper parlare. Una attività di coaching non deve però mai essere intesa come una attività terapeutica, ma come un supporto volontario. Quello del coaching è un lavoro relazionale che si svolge sulla persona e che non ha modelli di riferimento fissi perché ogni individuo è diverso dall’altro.

Il cliente deve imparare ad essere se stesso liberandosi da convenzioni, credenze, stereotipi e preconcetti nonché sicurezze date dai luoghi comuni, che nella maggior parte dei casi ingabbiano l’individuo e ne reprimono l’unicità.

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