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Concorso pubblico per l’assunzione di 365 magistrati

 E’ stato indetto da parte del Ministero di Grazia e Giustizia il bando di concorso, per esami, a 365 posti di magistrato ordinario. Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in data 30 ottobre 2013 e da quel giorno i candidati avranno trenta giorni a disposizione per formalizzare la propria richiesta di partecipazione ed essere in regola con tutti i requisiti necessari.

Requisiti

Per partecipare al concorso, è importante che il candidato:

sia cittadino italiano;
abbia l’esercizio dei diritti civili;
sia di condotta incensurabile;
sia fisicamente idoneo all’impiego a cui aspira;
sia in posizione regolare nei confronti del servizio di leva al quale sia stato eventualmente chiamato;
non sia stato dichiarato per tre volte non idoneo nel concorso per esami alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda;
rientri, senza possibilità di cumulare le anzianità di servizio previste come necessarie nelle singole ipotesi, in una delle seguenti categorie:

magistrati amministrativi e contabili;
procuratori dello Stato che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;
dipendenti dello Stato, con qualifica dirigenziale o appartenenti ad una delle posizioni corrispondenti all’area C, già prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro, comparto Ministeri, con almeno cinque anni di anzianità nella qualifica, che hanno costituito il rapporto di lavoro a seguito di concorso per il quale era richiesto il possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni e che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;
appartenenti al personale universitario di ruolo docente di materie giuridiche in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;
dipendenti, con qualifica dirigenziale o appartenenti alla ex area direttiva, della pubblica amministrazione, degli enti pubblici a carattere nazionale e degli enti locali, che hanno costituito il rapporto di lavoro a seguito di concorso per il quale era richiesto il possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, con almeno cinque anni di anzianità nella qualifica o, comunque, nelle predette carriere e che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;
abilitati all’esercizio della professione forense e, se iscritti all’albo degli avvocati, non incorsi in sanzioni disciplinari;
coloro i quali hanno svolto le funzioni di magistrato onorario (giudice di pace, giudice onorario di tribunale, vice procuratore onorario, giudice onorario aggregato) per almeno sei anni senza demerito, senza essere stati revocati e che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;
laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni e del diploma conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali previste dall’articolo 16 del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398, e successive modifiche;
laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, salvo che non si tratti di seconda laurea, ed hanno conseguito il dottorato di ricerca in materie giuridiche;
laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza a seguito di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, salvo che non si tratti di seconda laurea, ed hanno conseguito il diploma di specializzazione in una disciplina giuridica, al termine di un corso di studi della durata non inferiore a due anni presso le scuole di specializzazione di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 162;

sia in regola con il pagamento del diritto di segreteria; a tal fine il candidato deve indicare in domanda l’avvenuto versamento in conto entrata del bilancio dello Stato della somma di euro 15,00, a titolo di diritto di segreteria, quale contributo per la copertura delle spese della procedura concorsuale, ai sensi dell’art. 4, comma 15, del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101. Il versamento potrà essere effettuato mediante bonifico bancario o postale sul conto corrente bancario IBAN IT 31V 01000 03245 348 0 11 2413 13, intestato alla Tesoreria Provinciale dello Stato di Roma, indicando la causale “concorso magistratura ordinaria – capo XI, capitolo 2413, articolo 13”, oppure mediante bollettino postale sul conto corrente postale n. 871012 intestato alla Tesoreria Provinciale dello Stato di Roma, indicando la causale “concorso magistratura ordinaria – capo XI, capitolo 2413, articolo 13”. Il candidato deve inoltre indicare gli estremi identificativi del versamento;
sia in possesso degli altri requisiti richiesti dalle leggi vigenti.

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