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Dimissioni volontarie e risoluzione consensuale, nuova modalità: la convalida

 La riforma del lavoro Fornero introduce una nuova modalità per le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale: la convalida di entrambe, per stabilirne l’efficacia.

Una nuova modalità che è in realtà una lotta alla pratica illegale della firma delle dimissioni in bianco e stabilisce per i datori di lavoro una sanzione di 30.000 euro, oltre alla denuncia penale e per le lavoratrici e i lavoratori la facoltà di revoca davanti alla DPL o al Centro per l’impiego.

La legge n. 92 del 2012 reintroduce, quindi, la convalida delle dimissioni consensuali presso la Direzione provinciale del Lavoro. Dal 18 luglio 2012 in poi le dimissioni volontarie presentate dalla lavoratrice o dal lavoratore e la risoluzione consensuale tra le parti, datore di lavoro e lavoratore, devono essere convalidate per essere efficaci.

Il Governo è intervenuto sul fenomeno delle dimissioni in bianco per un motivo preciso: spesso si tratta di risoluzioni illegittime del rapporto di lavoro, ovvero di dimissioni fittizie con le quali il datore di lavoro obbliga il lavoratore a firmare un foglio in bianco o una lettera di dimissioni senza data già al momento dell’assunzione e prima ancora della firma del contratto di lavoro tra le parti. Oppure obbliga il lavoratore alla firma durante lo svolgimento del rapporto di lavoro, per poter interrompere il contratto di lavoro in ogni momento, secondo i propri interessi. Un’illegalità a tutti gli effetti, avallata dalla firma del lavoratore contro la sua stessa volontà: siamo di fronte a un vizio di consenso.

Spesso la dimissione firmata in anticipo è utilizzata per minacciare il lavoratore, che firma per non perdere il posto di lavoro e tutelarsi in caso di disoccupazione. Il datore di lavoro la utilizza o minaccia di utilizzarla in caso di una malattia prolungata o ripetuta, in caso di infortunio o anche in caso di un comportamento non allineato agli interessi o alle regole dell’azienda.

Ad evitare questi casi che sono dei veri e propri soprusi, la riforma del lavoro è intervenuta con una misura che comporta certamente difficoltà e oneri degli adempimenti per le parti, ma la nuova modalità intende evitare in modo drastico l’abuso delle dimissioni volontarie per risolvere il rapporto di lavoro tra le parti ad esclusivo interesse personale del datore di lavoro.

NOTA
Le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale del lavoratore o della lavoratrice restano sospese in attesa della convalida. Quindi, solo dopo la convalida decade la sospensione che nel frattempo opera sulla richiesta di risoluzione del rapporto di lavoro in seguito alle dimissioni presentate dal lavoratore o dalla lavoratrice.

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