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Informatica e telecomunicazioni: a rischio migliaia di posti di lavoro

 In Italia la recessione picchia duro anche nel comparto dell’Ict, l’Information and Communication Technologies, al punto che di questo passo a fine anno saranno persi nel settore ben 20 mila posti di lavoro. La stima, nello specifico, emerge dalle anticipazioni sul Rapporto dell’Assinform, che traccia, tra l’altro, l’andamento della domanda di settore, e da cui è emerso un arretramento generalizzato che, partendo dal calo della domanda nella pubblica amministrazione, passa anche attraverso gli altri utilizzatori, ovverosia le famiglie e le imprese. Pesante, in particolare, è stato nel primo semestre il crollo della domanda di hardware con un -15,7%, ed a ruota i servizi informatici con un -7,3% ed il software con un -4,1%; il dato aggregato parla di un calo della domanda dell’Ict del 4,5% nei primi sei mesi, con prospettive tutt’altro che rosee, purtroppo, per l’ultimo trimestre dell’anno in corso. Di conseguenza, davanti a questo quadro allarmante, Assinform nel Rapporto sottolinea la necessità di mettere a punto interventi di natura urgente per sostenere le imprese e, di riflesso, anche l’occupazione per evitare una vera e propria emorragia di posti di lavoro.

Tra le soluzioni proposte, c’è quella riguardante meccanismi di incentivazione alla “rottamazione” del software unitamente ad una accelerazione della spesa pubblica, quella che è stata già stanziata, ed un miglior utilizzo delle risorse destinate alla formazione. Un Paese che non investe in innovazione, secondo Assinform, non solo allunga i tempi per la ripresa, ma riduce l’insieme delle opportunità e delle possibilità per far crescere la propria economia; ragion per cui giocare in difesa contro la crisi, con un’Italia “ripiegata” su se stessa, in accordo con le dichiarazioni del Presidente Paolo Angelucci, non giova a nessuno.

In mezzo a tanti dati negativi, il Rapporto dell’Associazione nazionale delle aziende di servizi di informatica e telematica traccia anche un quadro positivo per quanto riguarda la crescita nel nostro Paese degli accessi alla rete Internet a banda larga. Nei primi sei mesi di quest’anno, infatti, gli utenti sono saliti del 12,2% superando la quota dei dodici milioni; di questi, il 3% accede ad Internet attraverso collegamenti con fibra ottica, mentre il restante 97% è connesso alla Rete con tecnologia XDSL.

3 commenti su “Informatica e telecomunicazioni: a rischio migliaia di posti di lavoro”

  1. Per reagire alla crisi dobbiamo inventarci qualcosa, sono sicuro che ognuno ha le potenzialita’ di inventarsi qualcosa.
    Idee come queste sono come manna!

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