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La fine di Inpdap ed Enpals a vantaggio dell’Inps, le perplessità della CGIL

 Con la legge  214/2011 si è soppresso l’INPDAP e l’ENPALS a decorrere dal 1 gennaio 2012 ed il trasferimento delle loro funzioni all’INPS. Ora, allo scopo di garantire la continuità del servizio, siamo in attesa dell’emanazione dei decreti interministeriali con cui debbono essere trasferite le risorse strumentali, umane e finanziarie degli enti soppressi all’INPS, le strutture centrali e periferiche degli enti continuano ad espletare le attività connesse ai compiti istituzionali degli stessi.

I decreti, lo ricordiamo, devono essere emanati entro 60 giorni dall’approvazione dei bilanci di chiusura degli enti soppressi, bilanci che devono essere approvati entro il 31 marzo 2012.

Non solo, il decreto milleproroghe, convertito in legge n.14/2011, ha accorciato i tempi tanto che gli organi degli enti soppressi cessino comunque entro la data del 31 marzo 2012, e ciò anche se non sono stati messi nelle condizioni di approvare i bilanci. Gli organi dell’Inps devono essere integrati con i rappresentati degli enti soppressi; infatti, il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’INPS deve essere integrato da sei rappresentanti secondo criteri che saranno definiti dal Ministero del lavoro con apposito atto.

La CGIL ha espresso serie perplessità perché con questo provvedimento si rivoluziona l’intero sistema del welfare, della sicurezza sul lavoro, sull’organizzazione del lavoro, sulla qualità e sulla tempestività dei servizi e delle prestazioni liquidate o erogate agli utenti, non avrebbe dovuto essere oggetto di un decreto legge ma di un tavolo di confronto con le parti sociali, per affrontare adeguatamente tutte le problematiche connesse, predisponendo anche un percorso a tappe finalizzato al raggiungimento degli obiettivi posti, con tempi adeguati.

La maggiore centrale sindacale italiana lamenta uno scarso coinvolgimento delle organizzazioni sindacali affinché si possano esaminare i tantissimi problemi che ne sono scaturiti: dagli esuberi del personale degli enti soppressi, al processo di riorganizzazione che dovrebbe mettere in campo l’INPS, che sta ancora faticosamente procedendo al proprio processo riorganizzativo interno.

La CGIL auspica un serio ripensamento perchè,k, malgrado tutti, il nuovo ente si troverà a gestire 37 mila dipendenti, 37 milioni di utenti tra lavoratori e imprese senza contare i pensionati, con un bilancio di 700 miliardi di euro versati da lavoratori e imprese: un potere immenso che non può e non deve essere affidato ad una sola persona (il presidente dell’Inps) e perché pone problemi di democrazia e di rappresentanza.

1 commento su “La fine di Inpdap ed Enpals a vantaggio dell’Inps, le perplessità della CGIL”

  1. Sì, vabbè, ma il primo Aprile cosa succede in Italia? Ci fanno uno scherzo? Che io sappia l’INPDAP è ancora separato dall’INPS e non mi sembra che le competenze siano passate all’ente unico… mancano 11 giorni.

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