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Italia: aumentano i diplomati e diminuiscono i laureati

Abbiamo già affrontato il tema diploma/laurea ma vorremmo tornare a parlarne perché in Italia si registra un trend particolare. Infatti mentre i diplomati sono in aumento gli iscritti ai vari corsi di laurea starebbero diminuendo. Come mai? Difficile riuscire a dare una risposta esaustiva. Proprio ieri all’interno di “Costume e Società” (Rai Due) vi era un interessante servizio a riguardo.

E’ emerso che la differenza di stipendio fra un laureato e un diplomato non sarebbe più così alta come invece accadeva fino a qualche anno fa. La giornalista a questo proposito ha aggiunto che un manager laureato guadagnerebbe fra i 2000 e i 9000 euro netti all’anno in più rispetto ad un suo collega in possesso del “solo” diploma.

I neo diplomati sono spaventati sia dalle tasse universitarie (incredibilmente alte) sia dal fatto che dopo la laurea potrebbero non trovare lavoro e quindi preferiscono specializzarsi, frequentare corsi, fare concorsi piuttosto che iniziare un nuovo percorso di studi che sembra non garantire più un futuro certo.

Le aziende al momento di assumere un lavoratore guardano le esperienze all’estero (la perfetta conoscenza di una o più lingue straniere è fondamentale), eventuali esperienze lavorative pregresse, disponibilità a spostamenti, la buona/ottima conoscenza del computer. Abilità, flessibilità, voglia di rimettersi in gioco e cercare di essere il più competitivi possibile: tutto questo oggi sembra fare la differenza. I selezionatori non guardano più solo al “pezzo di carta”.

Voi cosa ne pensate?

2 commenti su “Italia: aumentano i diplomati e diminuiscono i laureati”

  1. sono perfettamente d’accordo, ormai molte persone che conosco prefericono fare corsi di specializzazione post diploma, tipo quelli finanziati dalle regione o dai centri di formazione…durano anke più di una anno talvolta, ma sono meno costosi e lasciano qualche speranza di sbocchi professionali…
    E’anche vero che una laurae fornisce una formazione di alta qualità, ma dipende anke dall’indirizzo scelto, alcune ormai sono veramente troppo affollate per la richiesta lavorativa…

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  2. La realtà e che siamo arrivati ad un punto in cui bisogna obbligare le aziende a prendere i giovani per fargli fare un tirocinio professionalizzante è questa la cosa grave; è vero ci sono molti laureati in materie che non contano a nulla sul mercato del lavoro, ma ci sono anche gli ingegneri, biologi, agronomi, tecnologi alimentari ecc.. che non riescono a trovare lavoro come nel mio caso (laureato un anno fa in scienze e tecnologie agroalimentari) perchè senza esperienza che in realtà non è vero perchè laureati che escono da facoltà scientifiche hanno svolto tesi di ricerca che spesse volte è 1 anno di attività di laboratorio 2000 ore, quindi dire che non abbiamo esperienza lavorativa non è vero. Noi giovani neolaureati dobbiamo essere valorizzati o ancor meglio essere presi in considerazione.

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