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Lavorare ai Caraibi – Come aprire un bar

 Oggi vogliamo dedicarci ad un sogno diffuso. A volte il desiderio di andare all’estero non si rivolge soltanto al fatto di ottenere una migliore condizione di vita, ma anche a quello di migliorarne intrinsecamente la qualità dal punto di visto estetico. Chi ad esempio non vorrebbe vivere tutto l’anno in un gioioso paradiso tropicale? Sono numerosi gli italiani e gli europei che sognano di trasferirsi sulle isole caraibiche, dove si possono godere 365 giorni d’estate. La cosa migliore sarebbe poter vivere di rendita, ma solo poche persone possono permettersi questo lusso. Il passo successivo è quindi quello della ricerca di un lavoro ai Caraibi, sia come dipendente, sia come imprenditore. 

> Lavorare ai Caraibi

In questo post vogliamo appunto dedicarci ad una prospettiva in particolare, quella di lavorare in proprio ai Caraibi aprendo un bar. Vediamo quindi quali sono i primi passi da compiere e le formalità da completare prima di aprire la propria attività.

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Come aprire un bar ai Caraibi

Per aprire un bar ai Caraibi, un po’ come in tutte le attività di tipo imprenditoriale da svolgere all’estero, è necessario avere prima della partenza, un certo capitale a disposizione, ovvero risorse economiche per l’avvio dell’attività e tutte le informazioni necessarie per l’ottenimento del visto del paese in cui si vuole emigrare.

Sulle isole caraibiche il settore della ristorazione e della somministrazione, quello a cui i bar afferiscono, è uno dei più fiorenti, date le condizioni climatiche e il flusso di turisti praticamente continuo per tutto il corso dell’anno. Avviare un bar quindi non dovrebbe essere un’idea sbagliata.

La prima cosa di cui dovete occuparvi è dunque l’ottenimento di un visto di soggiorno per il posto in cui avete deciso di recarvi. Se avete deciso di puntare verso Antigua o Barbuda potreteottenere dapprima un visto come visitatori e poi richiederne l’estensione per un periodo di 6-12 mesi.

Invece, se vi state recando nelle Bahamas o a Porto Rico le modalità da seguire sono molto diverse. Questi ultimi due paesi, infatti, seguono regole statunitensi per la concessione dei visti e quindi occorre avere un contratto di lavoro per ottenerlo.

Infine, anche per trasferirsi nella Repubblica Dominicana e in Giamaica, è necessario ottenere un visto e la sua estensione è molto più semplice.

Scelto il paese in cui volete impiantare la vostra attività potete cominciare a pianificare l’apertura del bar partendo dalla conoscenza delle leggi locali in materia di esercizi di somministrazione. Ogni paese, infatti, avrà le sue norme in materia di commercio, fisco ed igiene e il passo successivo sarà quindi quello della stesura di un congruo business plan, che tenga conto di tutte le variabili del caso.

Altre cose importanti a cui pensare saranno ad esempio i preventivi sui costi di apertura, l’individuazione di un locale con una buona posizione strategica e l’attuazione di idee creative per far conoscere la propria attività e distinguersi tra tante. Meglio sarebbe in questo caso avere già una esperienza pregressa nel settore e avere gestito un’attività di questo tipo.

Un buon consiglio in questi casi è quelli di servirsi di manodopera locale ma di comprare in proprio il materiale e seguire da vicino i lavori di costruzione o ristrutturazione.

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