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Lavoro apprendisti: Sardegna, proroga Bando

 C’è più tempo, nella Regione Sardegna, per la partecipazione al Bando sull’apprendistato professionalizzante. Il termine ultimo di partecipazione, infatti, secondo quanto reso noto nella giornata di ieri dall’Amministrazione regionale, è stato spostato dal 7 giugno al 20 giugno del 2011. Il Bando in Sardegna rappresenta una novità per tutto il territorio nazionale visto che la Regione in questo momento funge in tutto e per tutto da apripista anticipando il recente Testo unico sull’apprendistato che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri. Attualmente al Bando è associata una dotazione finanziaria pari a quasi cinque milioni di euro con l’obiettivo di andare a sostenere la domanda di apprendisti sul mercato del lavoro in tutti i settori produttivi, dall’artigianato all’industria, e passando per il commercio, l’edilizia, il settore del turismo e quello dei servizi. La proroga del Bando è scattata proprio per dare più tempo alle imprese, operanti sul territorio della Regione Sardegna, di soddisfare al meglio la domanda di giovani apprendisti.

Il Bando emanato nella Regione Sardegna, e consultabile sul sito Internet, rientra nell’ambito di un piano di sostegno all’apprendistato professionalizzante della durata di due anni, ovverosia per il biennio 2011-2012. L’obiettivo è quello di inserire nel circuito occupazionale almeno 1500 giovani apprendisti, in quanto lavoratori qualificati, di età compresa tra i 18 ed i 29 anni; contestualmente si punta a formare almeno cinquecento tutor per una misura che sarà in grado di attrarre l’interesse di 700 imprese con meno di quindici dipendenti, e che terrà in particolare attenzione quei Comuni che dal punto di vista della posizione territoriale e condizione economica risultano essere disagiati.

Secondo quanto dichiarato dall’Assessore regionale Franco Manca, ai fini dell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro l’apprendistato può diventare uno strumento privilegiato. Ma per vincere quella che è una scommessa occorre che ognuno faccia la sua parte, dalla Regione alle agenzie di formazione, e passando per gli enti bilaterali.

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