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Redditi inferiori ai 10 mila euro per un terzo degli italiani

Come appaiono in queste ultime settimane i redditi e gli stipendi dei lavoratori italiani? La crisi economica colpisce ancora famiglie e imprese? A quanto pare sì. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha infatti di recente pubblicato i dati relativi alla comunicazioni Irpef aggiornate rispetto al mese di aprile 2015, le quali hanno tracciato un quadro non troppo entusiasmante della situazione.

 

Sulla base delle ultime dichiarazioni dei redditi, un terzo dei lavoratori italiani arriva a percepire un reddito inferiore ai 10 mila euro, poco lontano dalla soglia di incapienza – quella dei cosiddetti “poveri”, per intenderci, fissata a 8000 euro – e tale dato riguarda in qualche modo sia i lavoratori dipendenti che i lavoratori autonomi, anche se la situazione è piuttosto variegata.

Oltre il 32 per cento dei contribuenti italiani, dunque, secondo il Fisco, non arriva a varcare la soglia dei 10 mila euro annui. Rivenditori di auto, commercianti e titolari di negozi di abbigliamento, insomma, faticano ad arrivare a fine mese con più di mille euro di reddito, e gli studi di settore confermano questo dato, rimasto invariato dal 2013: i professionisti sono coloro che percepiscono gli assegni più alti, i commercianti quelli più bassi.

Tra i lavoratori dipendenti, invece, che rappresentano la maggior parte dei lavoratori italiani, il reddito più basso è pari a circa 10680 euro, e in questo caso il datore di lavoro è rappresentato da una persona fisica, ma il valore tende leggermente a salire se si è assunti da una società di persone – circa 13960 euro – passando a 22400 per i dipendenti della Pubblica Amministrazione e a oltre 23 mila euro per i dipendenti delle società di capitali, che sono coloro che percepiscono un reddito maggiore.

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