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Al via la riforma dell’apprendistato

È stato approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il nuovo Testo Unico che disciplina il nuovo apprendistato: il testo approvato prevede quattro ipotesi di contratto di apprendistato, inclusa la possibilità dell’apprendistato per la riqualificazione di lavoratori in mobilità espulsi da processi produttivi.

Nel corso della seduta del 28 luglio 2011, in attuazione della delega conferita al  Governo dalla legge in materia di previdenza, lavoro e competitività per favorire la crescita (Legge n. 247 del 2007), il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il Decreto Legislativo che riforma l’istituto dell’apprendistato e che configura questo strumento quale  contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato all’occupazione e alla formazione dei giovani.

Il nuovo Testo Unico ha l’obiettivo di fornire ai giovani un canale tipico di ingresso al mondo del lavoro e si propone, in particolare, di garantire ai lavoratori e alle imprese una maggiore agibilità dello strumento attraverso la semplificazione della materia e la sua omogeneizzazione sull’intero territorio nazionale.

Secondo il nuovo testo, e in base a chiarimenti del ministero del Lavoro, le altre tre tipologie sono le seguenti: apprendistato per la qualifica e il diploma professionale per gli under 25 con la possibilità di acquisire un titolo di studio in ambiente di lavoro; apprendistato di mestiere per i giovani tra i 18 e i 29 anni che potranno apprendere un mestiere o una professione in ambiente di lavoro; apprendistato di alta formazione e ricerca per conseguire titoli di studio specialistici, universitari e post-universitari e per la formazione di giovani ricercatori per il settore privato.

Il Segretario generale aggiunto della Cisl Giorgio Santini ha precisato che

E’ importante che l’approvazione in Consiglio dei Ministri del nuovo testo unico sull’apprendistato sia avvenuta prima della pausa estiva. Un segnale che premia il lavoro congiunto di Governo, Regioni e parti sociali fortemente condiviso e sostenuto dalla Cisl e permette il rilancio di uno strumento, come l’apprendistato, fondamentale per l’ingresso stabile dei giovani nel mercato del lavoro

La strada però è ancora lunga perché occorre chiarire e disciplinare alcuni punti fondamentali, ovvero dalla migliore regolamentazione dei tirocini e un riordino delle collaborazioni a progetto.

1 commento su “Al via la riforma dell’apprendistato”

  1. L’apprendistato c’è sempre stato, gli istituti tecnici professionali di 2, 3 o 5 anni, in cui i ragazzi possono imparare un mestiere, ci sono sempre stati. Non capisco proprio l’esigenza di riscoprire l’acqua calda. Mah

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