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Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nel Rapporto in materia previdenziale

 Il recente Rapporto presentato dal Ministero del Lavoro offre alcuni spunti di riflessione per quanto riguarda il fenomeno prevenzionistico in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. In effetti, dai dati emersi si rileva un calo del numero delle violazioni pari al – 16% che è riconducibile,  secondo l’avviso del Ministero, a due fattori: da un lato alla ricaduta della nota crisi economica nel settore edile anche in termini di riduzione dell’apertura dei cantieri e dall’altro lato alla diminuzione delle risorse ispettive con profilo tecnico.

In particolare, in relazione alla sanzioni contestate in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, con riferimento al titolo IV del D.Lgs. n. 81/2008, si registra sostanzialmente invariato il numero delle violazioni di carattere prevenzionistico che, come noto, rappresentano la maggioranza degli incidenti mortali: ben il 44% delle violazioni riscontrate nel settore edile sono costituite da cadute dall’alto.

Dai dati presentati dal Ministero si pongono in evidenza gli ulteriori rischi nell’edilizia che sono essenzialmente quelli relativi alle operazioni di investimento e seppellimento (14%) che testimoniano una scarsa attenzione alle problematiche attinenti agli scavi e fondazioni, nonché alla viabilità nei cantieri edili.

Non solo, il Ministero pone anche in evidenza il ruolo svolto dai committenti e dai coordinatori negli appalti sia pubblici che privati in quanto si riscontrano criticità nell’osservanza degli obblighi previsti in capo ai citati soggetti.  Importanti risultati sono stati poi raggiunti anche sul piano della tutela di carattere privatistico in quanto l’attività ispettiva sta acquisendo sempre maggiore rilevanza in ambiti non legati esclusivamente a poteri autoritativi di carattere sanzionatorio, essendo progressivamente in crescita i dati riferiti alle conciliazioni monocratiche e alle diffide accertative.

Nello specifico, su 10.568 conciliazioni monocratiche avviate, nel corso del 2011 si registrano 8.334 (circa il 79%) casi che hanno trovato positiva definizione con il raggiungimento di un accordo, registrandosi un incremento percentuale di circa il +5% rispetto all’anno precedente (n. 7.897 conciliazioni con esito positivo nel corso del 2010).

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