Enea offre lavoro a ricercatori

 Enea, l’Ente per le nuove tecnologie, energia e ambiente, sta cercando dei ricercatori ai quali offrire degli assegni per un anno. Tuttavia, l’ente rende noto che le collaborazioni – se proficue – potranno essere estese fino a un massimo di altri 3 anni. Vediamo allora quali sono i principali termini di riferimento di questa posizione di interesse, e come poter inviare la propria candidatura.

Assegni di ricerca, concorso all’Università Roma Tre

L’Università di Roma Tre ha indetto un concorso pubblico per attribuire ai candidati più meritevoli 15 assegni di ricerca. I compiti hanno durata annuale e riguardano differenti settori disciplinari, tra cui Biologia, Fisica, Italianistica, Linguistica, Matematica, Informatica e Automazione, Ingegneria Meccanica e Industriale, Progettazione Educativa e Didattica, Scienze Aziendali, Scienze dell’Educazione, Strutture, Studi Urbani, Scienze Geologiche. Per poter partecipare i candidati devono possedere il titolo di dottore di ricerca oppure possono avere anche soltanto la laurea ma un curriculum scientifico professionale che li faccia ritenere idonei a svolgere attività di ricerca.  

Inaf, assegni di ricerca per Astrofisici

Inaf, è stato indetto un concorso per l’assegnazione di un assegno di ricerca nell’ambito dell’analisi spettrale. Si tratta dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Osservatorio di Arcetri a Firenze, che ha indetto una prova selettiva volta ai candidati in possesso dei seguenti requisiti:

-Dottorato di Ricerca in Astronomia o Astrofisica o titolo equivalente.

-Pubblicazioni e conseguente attività di ricerca condotta in anni di cammino professionale. Tutto da documentarsi.

-Esperienza nelle tecniche di riduzione ed analisi dei dati spettroscopici ad alta risoluzione.

-Conoscenza della lingua inglese.

-Dottorato di ricerca in Astronomia o Astrofisica o titolo equipollente.

Tra i titoli valutati dall’apposita Commissione esaminatrice, troviamo la tesi del Dottorato di Ricerca, le varie pubblicazioni scientifiche, le stesse pubblicazioni e comunque un’attività di ricerca e che sia stata inerente a quella per la quale si prevede l’assegno, nonché le borse di studio  e gli incarichi di ricerca presso Università o Enti italiani e stranieri. Nel dettaglio, alcuni riferimenti riguardo i punti attribuiti dalla Commissione in fase giudicante.

Molise, due assegni di ricerca dall’Università

L’Università del Molise nasce vent’otto anni fa. La prima Facoltà dell’Ateneo è stata quella di Agraria con il Corso di Laurea in Scienze delle Preparazioni Alimentari, a seguire la Facoltà di Scienze economiche e sociali. Nel 2000 sono stati istituiti 7 Dipartimenti al fine di potenziare la ricerca scientifica. Ed è proprio l’Università molisana ad indire un concorso pubblico, per titoli e colloquio, per il conferimento di due assegni di ricerca.

L’Irpef e gli oneri degli assegni per le attività di ricerca

 I redditi percepiti per le collaborazioni svolte per le attività di ricerca danno luogo a contributi previdenziali trattenuti e versati all’Inps dall’ente di ricerca. Questa considerazione implica alcune cose, ad esempio, il familiare, ovvero il titolare dell’assegno di ricerca per l’esiguità dei redditi percepiti è fiscalmente a carico di un componente del nucleo familiare sia questo padre o madre, può dedurre questi contributi?

La materia è disciplinata dall’articolo 51 della legge n. 449 del 1997. Questa norma prevede per i titolari di assegni di ricerca l’esenzione ai fini dell’imposta sui redditi e l’iscrizione alla Gestione separata INPS, così come prevede l’articolo 2 della legge 8 agosto 1995 n. 335.