Tate, colf e badanti, 200 assunzioni in Lombardia

Tate, colf e badanti cercasi in quel della Lombardia: a offrire nuove opportunità professionali è l’Agenzia Fate Turchine che ha appena aperto una nuova sede a Milano e necessita dell’inserimento di nuovo personale.

 

 L’agenzia ha appena lanciato una campagna di recruiting visto che è alla ricerca di 200 figure professionali, fra tate, colf e badanti che possano essere assunte per lavorare come personale al servizio delle famiglie.

Come diventare colf

Circa un secolo fa, più o meno in ogni abitazione di medio o alto livello, lavorava una colf, ovvero una persona che si dedicasse allo svolgimento dei lavori domestici al posto dei padroni di casa. Oggi questo fenomeno è nuovamente in crescita, e molte famiglie tornano, a causa delle esigenze lavorative, ad avere bisogno di chi compia le pulizie e le altre mansioni domestiche. Diversamente dal passato, però, oggi quello della colf è un lavoro inquadrato a tutti gli effetti, in cui chi lo svolge ha gli stessi diritti e doveri degli altri lavoratori dipendenti. 

Il programma Assap dell’INAS

 L’INAS è il Patronato della CISL e ha ottenuto lo scorso anno l’autorizzazione a svolgere l’attività di intermediazione e risulta anche iscritto al portale pubblico Cliclavoro del ministero del Lavoro.

In particolare, l’INAS ha deciso di offrire una serie di servizi auspicando l’incontro tra chi intende offrire lavoro e chi intende svolgere la propria prestazione di lavoro in questo particolare contesto lavorativo.

Dall’Inail il punto della situazione dei lavoratori domestici

 Il nostro ente, l’Inail,  che si occupa di prevenzione e infortunio ha deciso di fare il punto della situazione su delicato segmento dei lavoratori domestico ponendo in evidenza che in questo settore solo il 10% di questi lavoratori sono tutelati.

Il dato arriva dal primo Rapporto ILO sul settore: su 52 milioni di persone, di cui l’83% sono donne, solo il 10% è tutelato.

Regolarizzare la badante extracomunitaria

 Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha chiarito che una persona anziana , al fine di regolarizzare la propria badante, non deve certificare il possesso di un reddito. In effetti, il Ministero ricorda che occorre esibire, al momento della convocazione presso lo Sportello Unico, il certificato medico dal quale risulti la limitazione dell’autosufficienza.

Regolarizzare colf e lavoratori in nero

 È possibile regolarizzare colf e lavoratori in nero? E quanto costa mettersi in regola nei confronti dell’ente previdenziale? A queste e altre domande è possibile fornire una risposta positiva, sebbene occorra segnalare come l’operazione di regolarizzazione dei lavoratori in nero sia un processo non certo scarsamente oneroso per il datore di lavoro. Vediamo allora quali sono i requisiti da dimostrare, e quali i passi da effettuare, per poter sistemare il rapporto di lavoro  e le relative relazioni previdenziali e assicurative.

Regolarizzazione colf con reati

 La Consulta promuove nuove vie, più allargate, per la regolarizzazione di colf e badanti. Stando a quanto sancito dalla Corte costituzionale con sentenza n. 172 del 6 luglio 2012, infatti, potranno essere soggetti a regolarizzazione anche gli immigrati che sono stati condannati per un reato minore, a patto che l’autorità amministrativa abbia opportunamente accertato che il soggetto non sia un pericolo per la società.

Calcolo TFR colf on line

 Effettuare il calcolo TFR colf on line non è difficile. È sufficiente un po’ di pazienza, armarsi di qualche dato numerio, e seguire queste nostre brevi indicazioni sulla modalità di gestione dei contributi TFR per le colf e per le badanti, stabiliti per legge e dovuti dal datore di lavoro che, mettendo in regola con contratto il collaboratore, lo iscrive di fatto all’INPS, che provvede a sua volta a aprire una posizione assicurativa in favore del lavoratore domestico.

Il riposo del collaboratore familiare

 Al pari di qualsiasi lavoratore anche il collaboratore familiare ha diritto al riposo settimanale e annuale, così come stabilito dalla contrattazione collettiva e le norme in materia.

In sostanza, il lavoratore domestico ha diritto a 36 ore di riposo settimanale con la particolarità che 24 di queste ore devono, normalmente, coincidere con la domenica. È possibile derogare da questa particolarità se il lavoratore professi una fede differente da quella cattolica, in questo caso occorre considerare il riposo in modo diverso.

In scadenza i contributi per i lavoratori domestici

 L’Inps ricorda che sono in scadenza il pagamento relativo al secondo trimestre 2012 dei lavoratori domestici. Infatti, il prossimo 10 luglio è l’ultimo termine per pagare i contributi dovuti a carico dei datori di lavoro per i lavoratori domestici a loro servizio, ricordiamo che il contributo dovuto è relativo al periodo aprile-giugno 2012.

A questa scadenza manca quasi una settimana e attenzione per non incorrere alle sanzioni stabilite dall’Inps.

Regolarizzare il lavoro domestico

 In arrivo avvisi bonari per cercare di regolarizzare la contribuzione dovuta per il lavoro domestico. L’iniziativa parte dall’Inps, il nostro Istituto previdenziale di riferimento, dal mese di febbraio e consiste di una serie di avvisi postali inviati ai datori di lavoro domestico attivati dal 2009, rispetto a cui sono state verificate anomalie circa i versamenti dei contributi dovuti.

Non solo, l’iniziativa dell’Inps si è intensificata in questi ultimi mesi e raggiungerà il suo apice nel mese di settembre coinvolgendo tutti i datori di lavoro dove si sono riscontrate irregolarità nella situazioni contributiva a loro carico.

A questo proposito, l’Inps ha già offerto tutte le indicazioni nel messaggio n. 9775/2012 dove si possono trovare tutte le informazioni e le precisazioni utili per meglio comprendere tutta l’iniziativa.

Norma pensioni anti-badanti

 L’anno ribattezzata norma “anti-badanti” e, effettivamente, a ben leggere il suo contenuto, sembra proprio che l’iniziativa legislativa sia realmente finalizzata a evitare soprusi di ogni genere nel rapporto tra l’assistito e la stessa. Ma cerchiamo di comprendere quali siano le caratteristiche di questa norma, e perchè l’iniziativa stia facendo sollevare parecchi dubbi negli osservatori di settore.

La norma stabilisce che chi ne abbia diritto dal 1 gennaio, in conseguenza di un matrimonio contratto con un consorte di età superiore ai 70 anni, e più anziano di almeno 20 anni, riceverà una pensione ridotta se il matrimonio si è compiuto da meno di 10 anni (il taglio è inoltre pari a 10 punti percentuali per ogni anno in meno al decennio, e non si applica in presenza di figli minori, studenti o inabili.

La collaboratrice domestica deve essere sempre retribuita

 Anche se il datore di lavoro è temporaneamente assente, magari perché ha organizzato una gita fuori città con la famiglia, la collaboratrice familiare deve essere sempre retribuita così come stabilisce l’articolo 19 del contratto collettivo di lavoro. Non solo, in questo caso non possono nemmeno essere concesse le ferie a patto che nella lettera di assunzione non venga stabilito il contemporaneo godimento con il datore di lavoro.

A questo proposito si ricorda che le ferie non possono essere  divise in più di due periodi l’anno e comunque concordati tra le parti. Non solo, durante il periodo di assenza per ferie il lavoratore ha diritto allo stesso trattamento economico che avrebbe percepito se avesse prestato servizio. Il diritto alla ferie è irrinunciabile e generalmente deve essere fruito da giugno a settembre.