Ripresa sì, ripresa no: per l’occupazione c’è speranza?

Si parla da mesi di ripresa, ma l’occupazione continua a calare. Allora c’è qualcosa che  non va. E’ il caso di credere che l’economia possa ritornare a muoversi, oppure siamo nel pieno della recessione? Negli ultimi quattro mesi, intanto la manifattura dell’Eurozona pare essere rimasta sugli stessi livelli negativi e come ha rivelato Rob Dobson, direttore, senior economist di Markit Economics, le analisi di settore non rivelano dati troppo positivi. L’istituto riguarda una società indipendente con sede nel Regno Unito. La stessa è nota soprattutto per la realizzazione del Pmi, Purchasing Manager Index, il barometro reale dell’economia. Si studiano nello specifico le aziende più influenti al mondo e si valutano cifre e cambiamenti. Ancora una volta, la certezza che le imprese non riescano a recuperare non è confortante e, come confermano i dati raccolti, non sarà facile per la manifattura farsi notare riguardo alla crescita del PIl dell’Unione.

Cassa integrazione settembre 2012

 Il ricorso alla cassa integrazione è in crescita anche nel corso del mese di settembre 2012. A sostenerlo sono le ultime stime ufficiali, secondo le quali durante il nono mese dell’anno sarebbero state autorizzate 86,4 milioni di ore, con un incremento di 3,6 percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando invece furono autorizzate 83,4 milioni di ore. Vediamo più nel dettaglio quali sono le valutazioni effettuate dal ministero del lavoro, che fa il punto sul deterioramento delle condizioni del sistema occupazionale italiano e del ricorso ai sistemi di ammortizzazione sociale.

Trovare lavoro da giovani: servono le conoscenze

 Una interessante analisi condotta da Gi Group fotografa una situazione piuttosto impietosa del mondo giovanile occupazionale. Contrariamente ai genitori (forse, più “illusi”), più di 8 giovani su 10 ritengono che il merito, per fare carriera, non basti: quello che serve sono le conoscenze e la fortuna. Ancora, per un giovane su  6 emerge la volontà di avviare una propria attività autonoma e professionale, mentre per la maggior parte un impiego è solo uno strumento per portare a casa uno stipendio, piuttosto che un mezzo per ottenere della soddisfazione personale.

Professioni anti-crisi 2012

 Quali sono le professioni anti-crisi dell’anno? A cercare di rivelarlo è un’indagine della Cgia di Mestre, che ha esaminato i dati Istat relativi agli sbocchi lavorativi che nel 2011 hanno già occupato almeno 50 mila giovani al di sotto dei 35 anni. Le 14 figure professionali più richieste sono guidate dagli ingegneri, con una crescita del 17,4%.

“Ma ai primi posti tra i colletti bianchi” – dichiara il report, come riannotato su Mio Job – “non mancano gli addetti alla segreteria (cresciuti del 13,5%), i cassieri di banche e assicurazioni (13,2%) e anche gli specialisti nella gestione di controllo per le imprese private (12,5%). Tra i colletti blu, i più richiesti sono gli addetti alla pulizia di uffici, navi, alberghi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli (cresciuti dell’11,8%), i facchini e gli addetti alle consegne (più 11,6%), gli autisti di furgoni e mezzi pesanti (9,3%)”.

Trovare lavoro in tempi di crisi – marzo 2012

 In Italia i livelli occupazionali – ne abbiamo parlato spesso in questi ultimi mesi – non sono certamente dei migliori. Eppure, in barba al periodo di crisi, non solo alcune professioni sembrano resistere all’impatto della crisi, ma paiono addirittura agire in controtendenza, con crescenti richieste.

A confermare questo sintetico aspetto è stato, in maniera più approfondita, il report presentato da  Claudio Gagliardi, direttore del centro studi di Unioncamere, il quale evidenzia come vi siano occupazioni in forte espansione, anche nell’attuale quadro congiunturale, sicuramente non molto favorevole sul fronte dello sviluppo professionale.

Gli spagnoli? Con la valigia pronta per emigrare

Non è solo la situazione italiana ad essere particolarmente drammatica; anche gli spagnoli non se la passano affatto bene. Saranno molti quelli che infatti lasceranno la Spagna: oltre 580 mila secondo l’Ine, l’istituto nazionale di statistica.

Cassa integrazione: troppe persone ancora assenti dal lavoro

 In Italia, a causa della cassa integrazione, ci sono ancora troppe persone assenti dal lavoro. A metterlo in evidenza è stata la Cgil in un Rapporto da cui è emerso come nello scorso mese di aprile le richieste di ore di cassa integrazione siano scese, ma ci sono ancora ben 460 mila lavoratori in cassa che percepiscono una busta paga ridotta, e che perdono in media ben 2.600 euro che a conti fatti vengono sottratti ai consumi che, non lo scopriamo di certo oggi, in Italia sono ancora stagnanti. A causa della cassa integrazione il taglio dei salari spesa complessivamente per ben 1,25 miliardi di euro, stando proprio al Rapporto di aprile 2011 della Cgil; al riguardo Vincenzo Scudiere, segretario confederale della Cgil, ha posto l’accento sul fatto che i dati sulla cassa integrazione rivelano come l’andamento dell’economia nel nostro Paese rimanga altalenante, e come si vada avanti in uno scenario che risulta essere ancora segnato dalla crisi a fronte di qualche piccolo segnale di ripresa.

Voucher formativi in Provincia di Lucca

 In Provincia di Lucca l’Amministrazione, a fronte di uno stanziamento di risorse pari a 240 mila euro, ha annunciato la messa a punto di due Bandi a favore dei cittadini e finalizzati alla concessione ed erogazione di voucher formativi per l’inclusione sociale, ma anche per il sostegno alla formazione in settori quali quelli dei beni culturali, della nautica e del turismo. A valere sui finanziamenti dell’FSE, il Fondo Sociale Europeo, uno dei due bandi ha una dotazione finanziaria pari a 160 mila euro, e mira ad incentivare la formazione locale nell’ambito di appositi Patti, quelli formativi locali che sono stati sottoscritti di recente e che riguardano settori che, come sopra accennato, spaziano dai beni culturali alla nautica e passando per il turismo e la cultura.

Lavoro Italia: i numeri sull’occupazione tornano a preoccupare

 Nel nostro Paese i recenti dati sulla ripresa dell’occupazione non devono purtroppo essere interpretati come un’inversione di tendenza. L’ultimissimo rapporto della CGIL, relativo al mese di febbraio 2011, rivela infatti come la cassa integrazione nel nostro Paese sia tornata a crescere con un totale di ben 400 mila lavoratori coinvolti nei processi di CIG. Secondo quanto dichiarato da Vincenzo Scudiere, segretario confederale della CGIL, c’è bisogno che nel nostro Paese vengano messi a punto interventi finalizzati a sostenere sia i redditi da lavoro, sia quelli da pensione; inoltre, occorre frenare l’emorragia di licenziamenti facendo uscire dalla crisi sia quelle imprese che si trovano in amministrazione straordinaria, sia le molte migliaia di aziende che hanno attivato la cassa integrazione straordinaria. Insomma, c’è poco da stare allegri e, inoltre, il più grande Sindacato italiano, proprio in funzione dei dati di febbraio sulla CIG, sottolinea come ci siano tutte le ragioni per lo sciopero generale proclamato per il 6 maggio 2011 proprio sui temi legati al lavoro ed al fisco.