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Natale 2010 e lavoro stagionale, le opportunità a Milano

 Il Natale è un periodo di festa, di acquisti e di regali, ma anche di forti richieste, da parte delle imprese, di manodopera stagionale. A cercare lavoratori, in particolare, ed in prevalenza, sono le aziende che si occupano della produzione di articoli da regalo, consegne e trasporto, e chiaramente anche i negozi, le imprese turistiche ed i ristoranti. Nel dettaglio, prendendo a riferimento i dati Excelsior, la Camera di Commercio di Milano ha stimato che per il Natale 2010 sotto la Madonnina le richieste di lavoratori stagionali da parte delle aziende e dei commercianti siano quasi 2.600 su un totale di quasi ottomila richieste in tutto l’arco dell’anno. E proprio su base annuale nel milanese le richieste di lavoratori stagionali coprono oltre il 30% di quelle di tutta la Lombardia, ed oltre il 3% sul totale nazionale. Le assunzioni di stagionali a Milano e Provincia quest’anno, rispetto al 2009, sono attese in crescita del 2,4% e rappresentano, in base all’elaborazione dell’Ente camerale, quasi il 15% del totale delle assunzioni 2010.

Per chi è interessato a lavorare come stagionale deve comunque prendere in considerazione il fatto che è bene rivolgersi alle imprese che hanno oltre cinquanta dipendenti. Sono infatti queste, in accordo con quanto riporta la Camera di Commercio di Milano, quelle che fanno più ricorso alle assunzioni di stagionali. In tutta la Lombardia per il 2010 le assunzioni di stagionali andranno a sfiorare la quota delle 25 mila con l’87% assorbito dal settore dei servizi, e con il restante 13% da parte dell’industria.

Lavorare come stagionale, tra l’altro, rispetto al passato è decisamente più semplice; nel caso in cui, infatti, il rapporto di lavoro è occasionale, allora sia l’impresa, sia il lavoratore, si possono mettere in regola utilizzando i buoni lavoro, ovverosia i voucher, che si acquistano e si incassano direttamente in tabaccheria. Per ogni 10 euro lordi, in particolare, al lavoratore vanno con il voucher 7,50 euro netti, mentre la quota restante, togliendo i costi del servizio, copre la quota infortuni ai fini Inail e quella previdenziale dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps).

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