Inail, i rischi del telelavoro

L’Inail, l’istituto punto di riferimento sulla sicurezza e gli infortuni sul lavoro in Italia attraverso l’ex Ispesl, ora diventato un Dipartimento dell’Istituto, ha diffuso i dati sui rischi del telelavoro ricavati da una indagine Eures commissionata dall’Inail stesso.

La ricerca intitolata Rischi domestici connessi con il telelavoro ha confermato, sostanzialmente, la pericolosità dell’ambiente domestico utilizzato come luogo di lavoro; in effetti, l’indagine pone in evidenza i problemi alla postura e alla vista se le postazioni non sono scelte bene.

Non solo, il lavoro svolto dall’Eures rileva anche difficoltà di concentrazione e il pericolo di sovrapporre i tempi familiari e di vita con quelli professionali.

Inail e Uni, due enti in prima linea in fatto di sicurezza sociale

L’Inail è l’ente nazionale di riferimento in fatto di sicurezza e infortunio sul lavoro e l’UNI, l’Ente di unificazione, si preoccupa di salvaguardare gli aspetti certificativi nel campo, ad esempio, dell’impiantistica, assicurando, nel contempo, l’aderenza ai rigidi riferimenti internazionali con l’obiettivo di offrire, in sostanza, un servizio di tipo multidisciplinare.

In effetti, per il presidente dell’Inail, Marco Fabio Sartori, la multidisciplinarità è l’unica via per assicurare la diffusione di una cultura della prevenzione.

L’occasione per ribadire questi principi è stato il convegno per la celebrazione dei 90 anni della fondazione dell’Uni intitolato Il futuro della formazione con il ruolo determinante dal Comitato Sicurezza promosso dall’Ente stesso.

Attrezzature di lavoro, al via i controlli

A breve saranno attivati i controlli, così come prevede il decreto ministeriale previsto dall’articolo 71 del decreto n. 81/2008, che riguarderanno l’attrezzatura utilizzata dai lavoratori subordinati sul posto di lavoro.

Il decreto 81/2008 prevede esplicitamente che il datore di lavoro deve mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi ai requisiti di legge idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al lavoro da svolgere o adattate a tali scopi che devono essere utilizzate conformemente alle disposizioni legislative di recepimento delle direttive comunitarie.

Cassazione, la qualifica del preposto alla sicurezza

Per svolgere il ruolo di preposto alla sicurezza è necessario essere fornito di una espressa delega da parte del datore di lavoro o può essere sufficiente aver svolto, in posizione di responsabilità, mansioni inerenti alla sicurezza del lavoro o, ancora, aver semplicemente raccomandato i colleghi di prestare particolare attenzione in base alla propria esperienza personale?

A riguardo la corte di Cassazione ha deciso di entrare nel merito attraverso la sentenza, sezione penale sez. IV del 3 novembre 2010 n. 38691, chiarendo che, ai fini probatori, non è espressamente richiesto un documento formale che possano individuare un particolare lavoratore con la funzione di preposto visto che il giudice, grazie al suo ruolo, può risalire al lavoratore in questione anche attraverso testimonianze o accertamenti fattuali.

Inail, la situazione degli infortuni sul lavoro

 L’Inail, quale Istituto di riferimento nazionale nel campo degli infortuni, riafferma il suo ruolo istituzionale come centro di garanzia e controllo per la salute nei luoghi di lavoro.

Le cifre che l’ILO ha diffuso nei giorni scorsi sono davvero allarmanti e preoccupano seriamente; in effetti, i casi mortali – dovuti a infortuni e malattie professionali – sono circa 2,3 milioni mentre gli incidenti sul lavoro si registrano un valore di 337 milioni di casi.

Dati che confermano l’attenzione degli istituti di prevenzione e di tutela tanto da ribadire l’adozione dei Sgsl come strumenti che diventano essenziali per diffondere e assicurare la sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’Inail con ILO e il portale per il lavoro dignitoso

Che cos’è il lavoro dignitoso? L’Ilo ha cercato di esprimere in pochi concetti l’idea che sta alla base del lavoro dignitoso; in effetti, per l’organizzazione internazionale il lavoro dignitoso si esprime con quattro obiettivi fondamentali, ovvero promozione dell’occupazione, protezione sociale, dialogo sociale e tripartitismo, principi e diritti fondamentali nel lavoro.

L’iniziativa dell’Inail intende offrire un approccio più diretto che ricalca quello dei social network cercando di dare spazio alle Ong e alle associazioni con il fine di mettere a punto un forum aperto e condiviso per risaltare ogni esperienza e comprendere, attraverso le singole specificità, il significato e il fine del lavoro.

Inail, la prevenzione e l’EXPO 2015

Raggiunto un accordo in vista dell’EXPO 2015 tra l’Inail e le parti sociali con una serie di norme interessanti e significative nel campo della sicurezza in previsione dell’evento di portata internazionale programmato tra quattro anni.

Tra i punti previsti un poliambulatorio permanente, tariffe straordinarie per le imprese aderenti e copertura assicurativa per i lavoratori volontari: l’ultimo punto è quello, senza dubbio, più significativo perché è rivolto ad offrire una copertura di tipo assicurativo ai circa 28mila volontari che parteciperanno all’evento mondiale.

Sicurezza sul lavoro, le riunioni periodiche

Il decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81 coordinato con le modifiche introdotte dal Decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106 pone in essere diversi adempimenti al fine di garantire la sicurezza sul lavoro e, tra questi, di certo non possono mancare le riunioni periodiche.

In effetti, nelle aziende e nelle unità produttive che occupano più di 15 lavoratori, il datore di lavoro, direttamente o tramite il servizio di prevenzione e protezione dai rischi, indice almeno una volta all’anno una riunione cui partecipano il datore di lavoro o un suo rappresentante, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, il medico competente, se nominato, e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

Morti Bianche nel 2011: una giornata per riflettere

 Lavorare è un diritto, così come è un diritto vivere la propria vita circondati dalle persone a noi care. Morire per un lavoro, invece, è una grande ingiustizia e questo lo sanno bene le tante persone che ogni anno lasciano questo mondo, che vedono interrompere il proprio vivere a causa della cecità nei confronti di ciò che sembra quasi una banalità: la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Ogni anno, numerose persone perdono la vita due volte: una morte reale e una morte sociale, superato il momento di sgomento e di rabbia, la gente dimentica le tragedie altrui, dimentica le persone che perdono i loro amati. Quando accade una tragedia ci si chiede quali sono state le cause e tante volte la risposta è, che a causare la morte del lavoratore sono le condizioni stesse del lavoratore: mancanza di attrezzature sicure e talvolta mancanza di una preparazione adeguata a svolgere lavori ritenuti pericolosi.

Sicurezza sul lavoro, la formazione del datore di lavoro

Il datore di lavoro può svolgere direttamente i compiti propri del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, di primo soccorso, nonché di prevenzione incendi e di evacuazione, nelle ipotesi previste nell’Allegato 2 del decreto legislativo n. 81/2008, come integrato e corretto dal decreto legislativo n. 106/2009,  dandone preventiva informazione al Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ed alle condizioni previste dal sopracitato decreto.

Questa possibilità è concessa ricorrendo ad un accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano al fine di stabilire i contenuti e le articolazioni dei corsi di formazione di datori di lavoro che intendono svolgere direttamente i compiti propri del servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

Cassazione, la responsabilità del datore di lavoro anche in costanza di rapporti familiari

La Corte di Cassazione in Sezione Penale ha riconosciuto, con sentenza del 27 ottobre 2010 n. 38118, la responsabilità del datore di lavoro, titolare di una impresa artigiana, per il reato di omicidio colposo commesso con violazione alle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro ai danni del figlio.

Il datore di lavoro non può sottrarsi alle sue responsabilità anche se il lavoratore infortunato è il proprio figlio perché, oltre ad essere titolare dell’impresa, è anche responsabile della prevenzione infortuni della stessa Ditta.

Nella fattispecie, il datore di lavoro si era reso colpevole per aver cagionato un infortunio per colpa, violazione dell’articolo 18 comma 3 del DPR n. 547 del 1955, per non avendo fornito al figlio, assunto come collaboratore familiare, una scala dotata di tutti i dispositivi di sicurezza idonei a impedire lo scivolamento; in effetti, dall’esame dell’incidente si era constatato che la scala era priva dei piedi antisdrucciolo.

Inail, presentato il libro bianco sulle nuove tecnologie

Secondo l’Inail per prevenire i rischi occorre, per prima cosa, risaltare la conoscenza; in effetti, il settore delle nanotecnologie, la cui diffusione cresce con un ritmo pressoché esponenziale, è un campo dove non si conoscono a fondo i potenziali rischi per la salute dei lavoratori. A questo riguardo il Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’Inail, ex Ispesl, ha voluto dare un contributo serio ai fini della prevenzione e della sicurezza sul lavoro realizzando il Libro bianco sulle nuove tecnologie.

Il lavoro del Dipartimento di Medicina del Lavoro è stato presentato ufficialmente alla presenza di rappresentati delle categorie sociali ed è destinato ora all’esame delle parti sociali e istituzioni per l’integrazione con considerazioni e proposte nell’ottica di porre le basi di una futura strategia di intervento che sia in grado di segnalare e anticipare le eventuali pericolosità.

Le avvertenze di HP per utilizzare la postazione di lavoro

 HP scende in campo sulla sicurezza sul lavoro e lo fa offrendo a tutti la sua Guida alla sicurezza e al comfort con l’obiettivo di ridurre il rischio di infortuni.

Ormai è risaputo: utilizzare un computer per svolgere le attività lavorative può essere causa di gravi infortuni tanto che il nostro istituto di riferimento, Inail, è particolarmente attivo su questa delicata materia.

Come diversi studi hanno sottolineato l’uso non corretto della postazione di lavoro può provare danni all’organismo; in effetti, lunghi periodi di digitazione senza interruzioni, la sistemazione inappropriata della postazione di lavoro, abitudini lavorative scorrette, relazioni e condizioni di lavoro stressanti o problemi di salute personali possono essere collegati all’insorgere di diverse patologie.

Ministero del Lavoro, in arrivo il regolamento per il fondo per le vittime dell’amianto

 Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 72 del 29 marzo 2011, il Decreto Interministeriale n. 30 del 12 gennaio 2011 riguardante il Regolamento concernente il Fondo per le vittime dell’amianto ai sensi dell’articolo 1, commi 241-246, della Legge 24 dicembre 2007, n. 244.

Il Ministero ricorda che hanno diritto alla prestazione del Fondo i titolari di rendita, anche unificata, erogata ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni ed integrazioni, che hanno contratto patologie asbesto-correlate per esposizione all’amianto e alla fibra fiberfrax riconosciute  dall’Inail e dal soppresso Istituto di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA) e, in caso di premorte, gli eredi ai sensi dell’articolo 85 del predetto decreto del Presidente della Repubblica.