Comune di Firenze, il concorso pubblico per educatori di asilo nido

Al via il concorso pubblico indetto dal Comune di Firenze per la selezione di 11 unità di personale da assumere a tempo indeterminato nel ruolo di Educatori di Asilo Nido.  Degli 11 posti, 5 verranno riservati alle procedure di mobilità del personale. 

Le domande di partecipazione di ammissione al concorso devono essere inviate entro e non oltre il 18 marzo 2019 attraverso la consueta proceduta online (qui la domanda)

Ecco i requisiti generici: 

Lombardia, concorso pubblico per educatori di asilo nido

C’è ancora tempo fino alle ore 12:00 del 16 settembre 2018 per poter inviare la propria candidatura per inviare la domanda al concorso pubblico per esami indetto dal Comune di Brugherio, nella provincia di Monza e della Brianza volto alla copertura di n. 2 posti a tempo pieno e indeterminato di EDUCATORI O EDUCATRICI DI ASILO NIDO – CATEGORIA C1 che verranno assegnati al Settore Servizi alla Persona – Sezione Asili Nido e per la formazione di graduatoria per assunzioni a tempo determinato.

La domanda di ammissione alla selezione deve essere inviare seguendo lo schema allegato al bando in diverse modalità.

Educatore di Asili Nido e Insegnante della Scuola d’Infanzia, 51 posti a Fiumicino

Sono 51 i posti a tempo indeterminato disponibili nella città di Fiumicino, in provincia di Roma nel campo dell’insegnamento: il Comune ha indetto due selezioni pubbliche per la copertura di 32 posti a tempo indeterminato e pieno di Educatore di Asili Nido – Categoria C1 e per la copertura di 19 posti a tempo indeterminato e pieno di Insegnante della Scuola d’Infanzia – Categoria C1.

Il bando in questione prevede le selezioni per

32 posti di Educatore Asilo Nido, (categoria C1), con riserva, nel limite del 50% (n. 16 posti), a favore di coloro che, alla data del 25 giugno 2016, abbiano maturato almeno tre anni di servizio a tempo determinato presso il Comune di Fiumicino in qualità di Educatore Asilo Nido, 

Come diventare educatore di asilo nido

Quello dell’educatore di asilo nido è una professione per lo più svolta dalle donne in Italia e per questo motivo sarebbe forse più corretto parlare, direttamente, di educatrice di asilo nido. In questa preferenza professionale non c’è nessuna differenziazione di genere, ma semplicemente la constatazione di un ruolo tipicamente “materno” che alle donne viene assegnato dalla natura stessa. Tempo fa questa professione poteva essere svolta da tutti coloro che avessero spiccato senso di responsabilità e amore per i bambini, ma di recente anche questa professione è stata riorganizzata. 

Nuova proposta di legge per l’occupazione femminile

 Lo scorso 13 dicembre 2012 è stata presentata una proposta di legge che intende promuovere la responsabilità sociale delle imprese quale strumento per migliorare la qualità del lavoro e per rendere gli ambienti di lavoro più accoglienti e funzionali in particolare per le madri, attraverso incentivi per la realizzazione di un numero adeguato di asili nido.

Come aprire una ludoteca

Chi ama prendersi cura dei bambini può intraprendere una nuova attività imprenditoriale che consiste nell’apertura di una ludoteca, soprattutto dal momento che sono aumentate le richieste nel campo dei servizi all’infanzia.

La ludoteca è una struttura che si rivolge a bambini di età compresa fra i 3 e i 14 anni in cui è possibile effettuare attività ricreative e di gioco. A differenza dell’asilo nido, che deve avere precisi requisiti di struttura ed organizzazione per essere aperta, la ludoteca non ha specifiche modalità di funzionamento, e al suo interno non è presente neanche il servizio mensa.

Conciliazione famiglia-lavoro: Premio per Manager Family Friendly in Lombardia

 E’ attualmente aperto nella Regione Lombardia un importante concorso che, in materia di conciliazione tra il lavoro e la famiglia, premierà le migliori esperienze ed i migliori programmi su un tema molto importante specie per le donne. Il concorso è aperto sia al pubblico, sia al privato, ovverosia alle imprese, alle organizzazioni del no profit ma anche alle Pubbliche Amministrazioni a patto di essere delle realtà lombarde con almeno una sede operativa nella Regione. Ad esempio, possono partecipare al concorso, tra gli altri, le PMI così come le grandi imprese, le ASL, ma anche i Comuni e le Province e, per quel che riguarda il non profit, le Organizzazioni Non Governative (ONG), le cooperative sociali, le organizzazioni del volontariato, le fondazioni di diritto civile e gli istituti religiosi. Trattasi, nello specifico, della terza edizione del “Premio famiglia-lavoro” al quale è possibile partecipare presentando domanda entro e non oltre il 21 gennaio del 2011.

Voucher conciliazione lavoro-famiglia: ecco quando è esentasse

 Nonostante la congiuntura non sia delle migliori, molte Regioni italiane, con sforzi finanziari non indifferenti, stanno mettendo a punto dei Bandi per l’assegnazione dei cosiddetti voucher di conciliazione. Trattasi, nello specifico, di contributi che possono permettere, specie alle donne lavoratrici, di conciliare il lavoro con la famiglia grazie proprio all’aiuto economico che permette di sostenere le spese per quel che riguarda un asilo nido, un baby parking e, tra l’altro, anche la baby-sitter. Ma questo contributo, ai fini del reddito, è esentasse oppure scatta la tassazione ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef)? A chiederselo è stata una Provincia della Regione Piemonte che al riguardo si è rivolta all’Agenzia delle Entrate al fine di capire se tale contributo abbia una natura reddituale e se, quindi, sia imponibile. Ebbene, al riguardo l’Amministrazione finanziaria dello Stato, con una specifica risoluzione, ha spiegato che tale contributo è esentasse se viene concesso direttamente al beneficiario che poi provvede a spenderlo per le finalità previste dal bando.

Provincia di Grosseto: arrivano i voucher di conciliazione

 Al fine di agevolare la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della cura della famiglia, nella Provincia di Grosseto arrivano i voucher di conciliazione che prevedono la concessione, a favore dei genitori che hanno figli di età inferiore ai dodici anni, di un contributo fino a ben 2.100 euro che potrà essere utilizzato per poter andare a coprire spese per i servizi legati alle attività estive, per i servizi privati offerti a domicilio, ed in generale per i servizi offerti tanto dal pubblico quanto dal privato. In questo modo l’Amministrazione provinciale vuole incentivare sia il ricollocamento, sia la riqualificazione professionale a favore di chi è un lavoratore ed ha degli elevati “carichi” familiari che possono contribuire a creare delle difficoltà a livello occupazionale. I voucher di conciliazione nella Provincia di Grosseto sono prevalentemente destinati così alle donne che lavorano e che hanno dei bambini, e possono far leva su una dotazione finanziaria complessiva pari a 126 mila euro. 

Famiglia o lavoro: le donne hanno bisogno di scegliere

 Famiglia, lavoro o entrambi? Per la donna nel nostro Paese la scelta in merito non è solo obbligata, ma spesso anche forzata visto che non sempre sul territorio vengono promosse adeguate politiche di conciliazione tra il lavoro e la cura della famiglia. Eppure più lavoro per le donne significa anche più fertilità; a metterlo in risalto è la Regione Lombardia nel porre l’accento sul fatto che la ricchezza familiare risulta essere strettamente correlata al tasso di occupazione femminile, e come l’occupazione delle donne sul territorio di norma cresca in funzione di un adeguato livello di offerta per quel che riguarda i servizi all’infanzia. Su tali basi nella Regione nei giorni scorsi si è insediato il Comitato Strategico Conciliazione Donna Famiglia Lavoro per fare in modo che le politiche di conciliazione possano essere sempre più al centro delle azioni e delle misure messe a punto dall’Amministrazione regionale.

Lavoro e famiglia: voucher per l’infanzia nel Comune di Parma

 Il Comune di Parma, ed in particolare l’Assessorato al Welfare, promuove sul territorio la concessione di contributi economici per il servizio di “Tagesmutter“, ovverosia per l’assistenza domiciliare all’infanzia attraverso l’erogazione di voucher. Trattasi di una misura di aiuto economico ideale per i lavoratori, in particolare per quelli cosiddetti aticipi, che possono andare a lavorare e lasciare i bambini presso le abitazioni delle Tagesmutter. Nel dettaglio, secondo quanto reso noto dall’Amministrazione comunale, a breve saranno ben quaranta le Tagesmutter accreditate a seguito di un corso di formazione ad hoc. Ogni Tagesmutter si potrà occupare di un numero massimo di cinque bambini a fronte della concessione, a favore della famiglia con bambini piccoli, di un contributo pari a tre euro l’ora con un massimale di cento ore mensili e, quindi, di un aiuto economico mensile non superiore ai trecento euro.

Lavoro e famiglia: Cuneo, voucher per i baby parking

 A favore delle famiglie residenti nel Comune di Cuneo che, nell’ambito della conciliazione tra il lavoro e la famiglia, vogliono utilizzare i baby parking accreditati con l’Amministrazione comunale, è possibile accedere a dei voucher per la prima infanzia aventi un valore mensile pari a 100 euro. Questo dopo che la Giunta del Comune di Cuneo, a valere sull’anno educativo 2010-2011, ha approvato la relativa delibera a favore delle famiglie che possono ottenere per ben otto mesi, nel periodo tra novembre 2010 e giugno 2011, otto voucher del valore di 100 euro l’uno. La misura permette così di abbattere i costi per i baby parking accreditati con il Comune di Cuneo a patto che il nucleo familiare abbia un Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, non superiore al livello dei 32 mila euro. Inoltre, il bambino non deve già frequentare i nidi comunali, ed entrambi i genitori, oppure il genitore di un nucleo monoparentale, devono rispettare il requisito di prestare attività lavorativa.

Come diventare un imprenditore di successo

 Come diventare un imprenditore di successo? Gli ingredienti sicuri non esistono, ma analizzando i comportamenti e le caratteristiche, spesso innate, di chi è riuscito ad affermarsi nel mondo imprenditoriale, di sicuro ci può aiutare. A tal fine può venirci in soccorso “Imprenditori”, un volume che è stato presentato nella giornata di ieri a Milano, e che è stato promosso dal Servizio Studi della Camera di commercio locale per raccontare idee, passioni e storia di chi oggi a Milano è un imprenditore. Per molti, diventare un imprenditore di successo significa avere gli occhi per guardare lontano a fronte di una spiccata intuizione e capacità di sintesi, ma anche un buona dose di umiltà affinché non si rimanga prigioniero delle proprie convinzioni. L’imprenditore di successo, che vuole mantenere, se non incrementare le quote di mercato, è anche colui o colei che sposa una missione ed è contestualmente attento al cambiamento visto che il futuro è imprevedibile, e visto che il fare impresa ed avere successo è frutto sia di scelte vincenti, sia anche di un calcolo delle probabilità.

Lavoro e vita familiare: Lazio, Bando per la Flexicurity di genere

 Sul Bollettino Ufficiale delle Regione Lazio (BURL) di oggi, sabato 20 febbraio 2010, è stato pubblicato un Avviso Pubblico recante “Interventi in impresa volti a favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa in un’ottica di flexicurity“. A darne notizia è stata Alessandra Tibaldi, assessore regionale al Lavoro, alle Pari opportunità ed alle Politiche giovanili, la quale ha presentato il relativo Bando sulla “Flexicurity di genere” che ha una dote pari a ben 9,5 milioni di euro. La misura è finalizzata a garantire sul territorio laziale, a favore dei lavoratori, in primis le donne, una migliore conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa; al Bando, attraverso la presentazione di progetti con tale finalità, possono accedere i datori di lavoro del settore privato, sia singolarmente, sia in forma associata ed anche attraverso un partenariato con gli Enti pubblici.