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Lavorare all’estero – I dieci paesi del mondo in cui si lavora meglio

 Uno delle più grandi realtà bancarie del mondo, la Hongkong & Shangai Banking Corporation, pubblica ogni anno la classifica dei paesi del mondo in cui si lavora meglio. Questo significa che la realtà lavorativa è sempre più tenuta in considerazione, soprattutto da coloro che, spinti da ragioni economiche, cercano di trovare nuove opportunità all’estero. L’Italia è uno dei paesi oggi interessati da questo fenomeno, poiché le prospettive di una vera ripresa economica sembrano ancora distanti dagli orizzonti nazionali. Allora è possibile guardare verso gli orizzonti dei paesi vicini e lontani per cercare di migliorare la propria vita. 

Lavorare all’estero nei paesi con il più basso costo della vita

Ecco quindi quali sono i paesi che la HSBC, la banca internazionale che abbiamo citato all’inizio ha incluso nella lista dei paesi che sono da considerare dei Best Place of Work, ovvero dei paesi in cui si lavora meglio.

Lavorare all’estero nei paesi con il più alto salario minimo garantito

Lavorare all’estero – I dieci paesi del mondo in cui si lavora meglio

Al decimo posto della lista si trova l’Inghilterra, il paese che ancora oggi attrae i nostri connazionali in cerca di opportunità di lavoro all’estero. Londra, infatti, senza ombra di dubbio, rimane la città che insieme a Berlino è maggiormente preferita dagli italiani in cerca di esperienza di lavoro all’estero.

Al nono posto, invece, si trova l’Olanda, cioè i Paesi Bassi, un paese che insieme all’Austria, vanta ora il più basso livello di disoccupazione in Europa. Ma non solo. Presenta anche delle ottime infrastrutture e un sistema fiscale che incentiva gli investimenti da parte degli stranieri.

All’ottavo posto troviamo invece la Cina, la grande potenza emergente, in cui bisognerà puntare soprattutto su settori come quelli del marketing, della finanza e dell’Information Technology. Si tratta di un paese che ha avuto altissimi tassi ci crescita a livello di PIL negli ultimi anni, come descritto anche dalla Banca Mondiale, e che, seppure leggermente sfiorata dalla crisi, non ha smesso di mietere successi in campo economico.

Al settimo posto, il posto migliore in cui lavorare nel mondo è la Francia. La crisi sembra aver colpito la Francia più duramente di altre nazioni in Europa, ma in questa nazione vi sono settori come quello tecnologico, quello chimico e quello dell’industria aeronautica che offrono notevoli possibilità lavorative.

Al sesto posto della lista si trovano gli Stati Uniti, che ancora oggi come in passato sono una famosa terra di emigrazione. La crisi economica ha centrato gli Stati Uniti, ma questa grande terra sembra ora aver imboccato la spirale della crescita ritornando ad essere la culla delle opportunità. Le città preferite sono New York, Miami e le città della Costa Orientale.

Al quinto posto troviamo l’Australia, sogno segreto di molti, con un PIL pro capite molto alto, guidato dal settore terziario e da quello manifatturiero, seguito dal settore edilizio e da quello minerario.

Al quarto posto della lista c’è il Messico, un paese oggi tra i mercati emergenti in diversi settori, tra cui quello manifatturiero.

Al terzo posto della lista invece c’è invece la fiorente realtà degli Emirati Arabi, con il suo centro Dubai, famoso per il turismo, l’industria del benessere e della tecnologia, seguita da Hong Kong, la capitale della finanza mondiale e la patria delle libertà economiche, e, al primo posto da Singapore.

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