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Rimborso trattenuta Tfr dipendenti pubblici, modalità quantificazione

 La Corte Costituzionale ha dichiarato legittimo il diritto dei dipendenti pubblici al rimborso delle trattenute del Tfr indebitamente operate dagli enti nelle loro buste paga. Come quantificare il danno economico.

Per avere il rimborso della trattenuta del 2,5% sul Tfr (Trattenute fine fine rapporto), sono sconsigliabili subito le vie legali che sortirebbero gli stessi effetti negativi dei ricorsi precedenti. Poiché, dunque, la sentenza della Corte Costituzionale ha riconosciuto il diritto al rimborso della trattenuta Tfr ai dipendenti pubblici, è possibile attivare procedure meno costose con richiesta formale e legale per la restituzione delle somme, che tra l’altro interrompono ogni prescrizione.

È consigliabile, invece, la diffida mediante una raccomandata con ricevuta di ritorno oppure tramite un avvocato, diffidando e mettendo in mora l’ente di turno con la richiesta di cessazione immediata della trattenuta del 2,50% sull’80 per cento della retribuzione lorda e il rimborso delle trattenute indebitamente operate nel biennio 2011-2012 entro 30 giorni. La richiesta di versamento della quota intera del Tfr è a carico dell’amministrazione.

Nell’atto di diffida e messa in mora per il rimborso della trattenuta Tfr ai dipendenti pubblici, va richiesta anche l’interruzione della prescrizione, che è di cinque anni, e va indicato il totale delle cifre trattenute e per le quali si richiede il rimborso. Si precisa che il lavoratore ha 5 anni di tempo per la richiesta di rimborso delle cifre che vanno calcolate da gennaio 2011.

Come abbiamo detto, l’importo da richiedere, per il rimborso della trattenuta Tfr ai dipendenti pubblici, va quantificato in base al livello di inquadramento e allo stipendio del dipendente pubblico. Comunque, poiché le somme di norma si evidenziano in busta paga, è possibile ricavare la cifra mensile in ogni busta paga da gennaio 2011 in poi e calcolare il 2% della retribuzione lorda. In caso di difficoltà, è consigliabile rivolgersi ad un esperto del settore, ad un Consulente del Lavoro o a un Patronato o un sindacato, cui vanno esibite tutte le buste paga dal 2011 in poi.

Nel caso che l’ente non rimborsi le trattenute indebite dopo la diffida e la messa in mora, allora e solo allora è necessario rivolgersi al Tribunale. Tuttavia, prima di imbarcarsi in un percorso oneroso e dai risultati incerti, bisogna valutarne la convenienza, tenendo presente le altre spese da sostenere oltre a quelle legali del proprio avvocato.

APPROFONDIMENTI
*Chiarimenti sul trattamento di fine servizio per i dipendenti pubblici
*Sentenza della Consulta sul TFR dei dipendenti pubblici

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