In un mercato del lavoro in continua evoluzione, la laurea continua a essere considerata un requisito importante, ma non più l’unico. Secondo un sondaggio condotto da Indeed su 500 recruiter italiani, circa il 42% degli annunci di lavoro richiede esplicitamente un titolo di studio universitario. Quasi la metà dei datori di lavoro (47%) ha addirittura intensificato l’uso di requisiti formali negli ultimi tre anni, spinta da preoccupazioni sulla qualità dei candidati o da preferenze dei responsabili.

Analizziamo meglio il mercato del lavoro sul versante intelligenza artificiale
A quanto pare però, il titolo di studio da solo non sembra più sufficiente a soddisfare le esigenze del mercato. Il 49% degli intervistati ritiene che le lauree diventino obsolete rapidamente e ben il 62% lamenta che i programmi universitari non preparino i laureati con competenze immediatamente spendibili.
A riprova di questo cambiamento, un quarto dei datori di lavoro (26%) si dice disposto a rimuovere i requisiti di laurea o esperienza per alcune posizioni, suggerendo una crescente apertura verso l’idea che le competenze possano essere acquisite e dimostrate attraverso percorsi alternativi.
L’Intelligenza Artificiale (AI) sta diventando un fattore sempre più rilevante nel processo di selezione. Il 18% dei datori di lavoro, infatti, prenderebbe in considerazione l’utilizzo dell’AI come alternativa a un neo-laureato per specifiche mansioni. In questo scenario, le soft skill, o competenze trasversali, emergono come elementi distintivi fondamentali, soprattutto per i profili junior.
Le più apprezzate sono la capacità di lavoro di squadra (52%), l’adattabilità e flessibilità (50%) e l’attitudine al problem-solving e al pensiero critico (50%). Anche l’agilità di apprendimento e la curiosità (44%) e la proattività (40%) sono ritenute molto importanti. Come spiega Gianluca Bonacchi, talent strategy advisor di Indeed, il mercato del lavoro si sta muovendo verso un approccio più dinamico.
La necessità di reperire talenti e di stare al passo con i rapidi sviluppi del mondo del lavoro incide direttamente sulle strategie di recruiting. Se in alcuni settori il titolo di studio rimarrà un prerequisito fondamentale, in altri potrebbe non essere più un fattore decisivo. In ogni caso, è importante che questa formazione di studi sia integrata a corsi lavorativi pratici.
Tradotto in parole povere il futuro lavoratore dovrà iniziare a capire che pur laureandosi non avrà di certo le porte spalancate nel mondo del lavoro. Si cercano sempre più figure che siano in grado, da subito, di stare al passo con l’evoluzione tecnologica e di conseguenza anche di quella lavorativa. Pur essendo consapevoli di come la laurea sia importante, alcune competenze possono arrivare anche con c’è percorsi più diversificati, un’idea rafforzata anche dall’influenza dell’Intelligenza Artificiale.



