Il 2024 ha segnato un dato significativo nel panorama lavorativo italiano con le dimissioni volontarie da lavoro dipendente a tempo indeterminato che hanno superato quota un milione e duecentomila. Questa tendenza, che ha preso slancio a partire dalla pandemia di Covid-19, indica un profondo cambiamento nelle aspettative e nelle priorità dei lavoratori.
Una ricerca condotta all’inizio di giugno da BIG (Business Intelligence Group), e presentata presso la sede di Grenke Italia, ha fatto luce sulle principali aspettative dei lavoratori italiani, rivelando un panorama in evoluzione. L’indagine, basata su un campione diversificato per generazione, genere, livello professionale e distribuzione geografica (1.001 rispondenti), evidenzia come le priorità non si limitino più alla sola sfera economica, ma abbraccino una visione più ampia e centrata sulla persona.
Va monitorato il problema dello stress da lavoro in Italia. Il benessere dei dipendenti è una priorità, e la legge italiana, attraverso l’articolo 2087 del Codice Civile, impone al datore di lavoro l’obbligo di tutelare l’integrità psicofisica dei propri lavoratori. Questo principio è stato recentemente rafforzato da una significativa sentenza della Corte di Cassazione (n. 123 del 4 gennaio 2025), che chiarisce la responsabilità del datore di lavoro anche in assenza di un vero e proprio “mobbing”, concentrandosi sugli effetti dannosi di un ambiente lavorativo stressogeno.
L’Italia si trova ad affrontare una crescente emergenza legata al lavoro povero, una realtà che sta diventando la norma per molti, anziché un’eccezione in merito ai contratti pirata. Sempre più lavoratori lottano per salari che non bastano a coprire le esigenze fondamentali della vita. Il settore dei servizi, che impiega quasi il 70% dei lavoratori italiani e vede una prevalenza femminile (51,7%), è particolarmente colpito.
Il mercato del lavoro italiano si prepara a un periodo di intensa attività tra giugno e agosto, con circa 1,5 milioni di opportunità lavorative complessive. Solo a giugno, le imprese prevedono di effettuare 595.000 assunzioni, segnando un aumento significativo rispetto all’anno precedente.
Vanno monitorati i trend sui lavoratori all’estero. Sempre più giovani italiani scelgono di intraprendere un percorso di mobilità internazionale, motivati non più solo dalla necessità di trovare impiego, ma da una profonda volontà di crescita personale e professionale. Questa tendenza, evidenziata dal nuovo dossier “Giovani all’estero: tra opportunità di lavoro e voglia di crescita” della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, rivela un fenomeno in evoluzione: la partenza è oggi più consapevole, progettuale e spesso temporanea.
L’avanzata dell’Intelligenza Artificiale (IA) sta ridisegnando il panorama lavorativo globale, promettendo, secondo il rapporto “Future of Jobs Report 2025” del World Economic Forum, un guadagno netto di 78 milioni di posti di lavoro entro il 2030, con la creazione di 170 milioni di nuove posizioni e l’eliminazione di 92 milioni.
Non è facile coprire svariate posizioni lavorative per le aziende in Italia. Il recente rapporto Unioncamere/Excelsior fotografa un mercato del lavoro italiano dinamico ma segnato da una significativa difficoltà nel reperimento di personale. A maggio, quasi la metà (47%) delle posizioni lavorative ricercate dalle aziende è rimasta scoperta o coperta con notevole difficoltà.
Questa tendenza, già osservata in precedenza, assume particolare rilevanza in vista dell’imminente stagione turistica estiva, periodo di massima richiesta di personale. Il tema si inserisce anche nel dibattito politico in vista dei referendum dell’8 e 9 giugno, che toccano da vicino il mondo del lavoro con quattro quesiti su cinque dedicati.
Il settore moda in Italia rappresenta uno degli ambiti più dinamici, competitivi e creativi dell’intero panorama produttivo nazionale. Da sempre riconosciuto a livello internazionale per la qualità del design, la tradizione sartoriale e l’innovazione stilistica, il mondo della moda italiano attrae giovani talenti provenienti da ogni parte del Paese e non solo. Per chi desidera intraprendere una carriera in questo settore, sapersi presentare nel modo corretto è fondamentale, e il primo passo è senza dubbio la realizzazione di un fashion portfolio efficace.
Occorre tener presente che geolocalizzare lavoratori in smart working sia assolutamente vietato per legge. Un’azienda è stata sanzionata dal Garante per la Privacy con una multa di 50mila euro per aver geolocalizzato circa cento dipendenti durante il loro lavoro da remoto. La pratica, volta a verificare la corrispondenza tra la posizione dichiarata e quella effettiva, è stata ritenuta illegittima in assenza di una base giuridica adeguata e di un’idonea informativa ai lavoratori.
La tech company Fiscozen ha recentemente delineato un quadro dell’evoluzione del mercato del lavoro italiano, ponendo particolare attenzione sulle professioni innovative e talvolta bizzarre intraprese da liberi professionisti con Partita Iva. L’analisi evidenzia come la trasformazione digitale, guidata dall’Intelligenza Artificiale, e un crescente spirito imprenditoriale stiano ridisegnando il panorama occupazionale, dando vita a ruoli inediti e sempre più richiesti.
Bisogna concentrarsi oggi sulla settimana corta in Spagna. Il governo spagnolo si appresta a varare una significativa riforma del mercato del lavoro: un progetto di legge per ridurre l’orario settimanale standard da 40 a 37,5 ore, senza alcuna diminuzione dello stipendio per i lavoratori. Questa iniziativa, fortemente voluta dal Ministero del Lavoro guidato da Yolanda Díaz, è attesa per l’approvazione nel Consiglio dei Ministri previsto per domani, martedì 6 maggio.
Ci sarebbe tanto da dire sulle tendenze di lavoro 2025. Il mondo del lavoro sta attraversando una fase di profonda trasformazione, come evidenziato da un nuovo vocabolario HR che include termini come “Quiet Cutting”, “Boomerang Employees” e “Great Exhaustion”. GoodHabitz ha stilato un glossario per aiutare i professionisti delle risorse umane a navigare attraverso queste dinamiche emergenti.
Dettagli extra sull’occupazione femminile in Italia. I dati Istat evidenziano una tendenza all’aumento della segregazione professionale orizzontale in Italia, nonostante una crescita complessiva dell’occupazione femminile.
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