Lecito chiedersi quali possano essere i lavori più in crisi con l’avvento dell’intelligenza artificiale, secondo alcuni studi che arrivano direttamente dagli Stati Uniti. I dati aggregati del 2025 indicano una profonda riorganizzazione del mercato del lavoro statunitense. Nei primi dieci mesi dell’anno, le aziende USA hanno eliminato oltre un milione di posti di lavoro. Questo totale rappresenta un aumento del 65% rispetto allo stesso periodo del 2024 e del 44% rispetto all’intero anno precedente, segnalando un cambiamento di paradigma che va oltre una semplice crisi congiunturale.

Settori e distribuzione geografica dei tagli coi lavori più in crisi
L’ondata di licenziamenti di ottobre ha colpito in modo trasversale, ma con intensità maggiore in alcuni settori chiave, a proposito dei lavori più in crisi:
Tecnologia (il più colpito). Oltre 33.000 posti persi in ottobre, confermando la centralità del settore nella fase di riassetto.
Altri settori significativi. Manifatturiero, editoria, servizi di telecomunicazione e vendita al dettaglio (dovuto anche a fusioni e ristrutturazioni dei punti vendita fisici). La distribuzione geografica mostra un impatto più marcato sulla Costa Ovest, dove si concentrano i quartier generali delle maggiori aziende tecnologiche.
L’Intelligenza Artificiale come fattore di riorganizzazione
L’introduzione massiva dell’Intelligenza Artificiale (AI) nei processi aziendali è la forza trainante di questa trasformazione. L’AI sta accelerando l’automazione, sostituendo funzioni ripetitive e a basso valore aggiunto, portando alla riduzione del personale in aree operative e amministrative.
Inoltre, sta ridefinendo i modelli di impiego. Le grandi società tech (attive in cloud computing, piattaforme digitali e telecomunicazioni) stanno avviando ristrutturazioni interne per contenere i costi e rafforzare la competitività, puntando a sostituire ruoli meno strategici con profili tecnici specializzati nella gestione dei sistemi di AI.
Le sfide della transizione
Nonostante la creazione di nuovi mestieri e ruoli professionali legati alla rivoluzione AI, la transizione non è priva di ostacoli. Molti lavoratori licenziati faticano a ricollocarsi rapidamente. Esiste un divario di competenze tra ciò che il mercato digitale richiede (specializzazione tecnica in AI, innovazione) e le competenze disponibili tra i lavoratori esuberi.
Le aziende, incluse grandi società e startup, stanno rivedendo le proprie priorità strategiche, riducendo le funzioni ridondanti per allinearsi alle nuove esigenze produttive dettate dall’integrazione delle soluzioni basate su intelligenza artificiale. La fase attuale, pur non eguagliando i livelli di crisi del 2020, segna in modo inequivocabile l’avvio di una riorganizzazione strutturale del mercato del lavoro americano.





