Lo Statuto dei lavoratori festeggia il 42esimo anno

 Buon compleanno caro Statuto; infatti, la legge n. 300 del 20 maggio 1970, meglio conosciuta come lo Statuto dei lavoratori, e recante “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”, è una delle norme fondamentali del diritto del lavoro e la sua introduzione provocò importanti e notevoli modifiche sia sul piano delle condizioni di lavoro che su quello dei rapporti fra i datori di lavoro e i lavoratori proprio in questi giorni compie i 42 anni.

Lo Statuto dei lavoratori è tornato proprio in questo ultimo periodo, in auge per via delle polemiche introdotte dalla modifica dell’articolo 18 prevista dalla riforma Fornero del Governo Monti.

Non solo, vale la pena di ricordare che proprio 13 anni fa, il 20 maggio 1999, le Br tornavano a colpire uccidendo il giuslavorista Massimo D’Antona.

Lo statuto delle libertà

 Quarant’anni fa, il 20 maggio del 1970, venne promulgata la legge 300, meglio conosciuta come lo Statuto dei lavoratori.

La legge 300 rappresenta il punto di arrivo di un percorso pieno di difficoltà partito dal congresso di Napoli. L’allora segretario della CGIL Di Vittorio volle, nel III congresso nazionale del novembre 1952, formulare la richiesta di uno Statuto dei diritti della libertà e della dignità dei lavoratori nell’azienda riassunta in modo preciso dallo slogan “la costituzione nelle fabbriche”.

Gino Giugni, padre dello statuto dei lavoratori, è morto

 Gino Giugni, giurista e riformatore appartenente al vecchio Psi (Partito Socialista Italiano), è morto domenica notte a Roma al termine di una grave malattia alla veneranda età di 82 anni. Viene ricordato come il fondatore dello Statuto dei lavoratori, dal momento in cui nel 1969 venne messo a capo della Commissione nazionale che ebbe l’incarico di scrivere il testo (il quale rappresenta una delle norme principali del diritto del lavoro italiano).

Gino Giugni è stato professore di diritto del lavoro all’università di Roma, e presidente del Psi. Ha insegnato a Parigi e Los Angeles, ed è diventato presidente dell’Accademia europea di diritto del lavoro.  negli anni 80 Giugni ha presieduto le commissioni ministeriali per la riforma delle liquidazioni e sul costo del lavoro. Nel 1983 a Roma è stato vittima di un attentato delle Brigate Rosse, a cui è sopravvissuto.   Nel corso della sua carriera, ha assunto cariche sempre più importanti, diventando presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama ed ottenendo dal 1993 al 1994 la carica di ministro del Lavoro e della sicurezza sociale del governo Ciampi. Infine ha ricoperto la carica di presidente della Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.