Telelavoro: come, dove e quando

 Esercitare un’attività, come dipendente o collaboratore, senza lo spostamento fisico della persona occupata e con una maggiore flessibilità per quel che riguarda i tempi di lavoro. Lo possiamo definire così il telelavoro, non ancora molto diffuso nel nostro Paese, ma consolidato invece in tante economie di Paesi industrializzati. Sono molte le attività che si possono svolgere in telelavoro, sia in qualità di dipendenti pubblici, sia come assunti o collaboratori di imprese private. Trattasi di una forma di lavoro che offre delocalizzazione a fronte del risparmio di tempo e di denaro sia da parte dell’impresa o dell’ente, sia da parte del lavoratore stesso. In questi ultimi anni il telelavoro, sebbene a macchia di leopardo, si sta diffondendo anche nella Pubblica Amministrazione, così come molte imprese private con la formula del telelavoro hanno spesso portato avanti piani di riorganizzazione e di razionalizzazione della forza lavoro con benefici di medio e di lungo periodo.

Telelavoro

 Il Telelavoro è una forma di lavoro a distanza, con cui il lavoratore presta la sua attività totalmente, oppure anche solo part time, al di fuori dei confini fisici e logistici della sede di lavoro e lo fa in prevalenza da casa.

L’impiegato che opera in Telelavoro lo fa attraverso l’ausilio di mezzi informatici e telematici e cioè con il PC con connessione ad internet.

Molti sono i benefici sia per i datori di lavoro che per i telelavoratori e tra questi il forte risparmio nelle spese di trasporto (ufficio-casa casa-ufficio) per i dipendenti e i risparmi di manutenzione delle sedi di lavoro per i datori. Inoltre non sono contemplati i pasti fuori casa, vi è meno stress e un ambiente di lavoro più confortevole e in certe forme vi può essere elasticità e autonomia nell’organizzazione delle attività lavorative.

Vita da freelance: come realizzare un ufficio in casa

Questo dossier è tratto dal settimanale Donna Moderna; riteniamo sia veramente molto utile a quanti decidono di lavorare da freelance da casa. Vediamo quindi come ricavare un ufficio tra le mura domestiche.

1) Le pareti. L’architetto Gabriella Duca consiglia tonalità chiare e suggerisce di evitare il bianco candido; sì invece a giallo e beige.

2) Le mensole. Rivestono in ruolo molto importante per avere tutto quello che occorre a portata di mano. L’architetto spiega che su quelle in basso andrebbero posizionati telefono e portapenne mentre in alto vanno posizionati i faldoni dei documenti. E la stampante? A qualche metro dalla scrivania.

3) Lo schermo. Va messo di fronte e non oltre i 70 cm di distanza. Gabriella Duca aggiunge anche che il monitor deve essere posizionato nella maniera giusta e spiega anche come fare:

ci si siede con la schiena diritta e si controlla che gli occhi siano alla stessa altezza del bordo superiore dello schermo