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Dalla spending review al taglio dei buoni pasto

 La CGIL denuncia il risultato immediato della spending review; infatti, se da una parte si tagliano i buoni pasti, dall’altra non si ha la benché minima voglia di tagliare le mega retribuzioni.

Per la CGIL non è più il tempo di falsi proclami, ma è davvero necessario definire e mettere a punto una vera riorganizzazione dell’intera amministrazione non trascurando il divario eccessivo dei stipendi degli impiegati pubblici.

La maggiore organizzazione sindacale italiana precisa che

Tagli ai buoni pasti dei dipendenti pubblici immediatamente operativi mentre per il tetto ai manager di Stato non solo si rischia di dover attendere anche fino al 2015 ma soprattutto pare che si applicherà al singolo incarico e non alla somma di incarichi pubblici

Secondo il responsabile dei settori pubblici del sindacato di Corso d’Italia, Michele Gentile, che ha analizzato il decreto, emerge che

sapienti mani hanno collezionato un capolavoro di alchimia giuridica che consente a pochi fortunati di evitare il limite al trattamento economico, fissato da precedenti disposizioni ad un importo pari a quello che spetta al primo Presidente della Corte di cassazione, ovvero 293.658,95 euro annui lordi

Ad esempio, all’articolo 2

sono stati inseriti due commi (il 20 quater e il 20 quinquies) di modifica all’art. 23 bis del decreto ‘Salva Italia’ che regolava i compensi per gli amministratori con deleghe delle Società partecipate dal Ministero dell’economia e delle finanze

Non solo, in base al comma 20 quater,

per le società non quotate, direttamente o indirettamente controllate da tutte le pubbliche amministrazioni, statali, regionali, provinciali e comunali nonché dagli enti pubblici non economici, i compensi per queste particolari cariche non possono superare il trattamento economico del primo Presidente di Cassazione

Insomma, il decreto, per la CGIL, deve essere rivisto per eliminare quelle assurdità che cozzano con lo spirito del provvedimento, perchè

forse è una svista, ma così come è formulata, pare che il limite si applichi a ciascun incarico, e non alla somma, e se si hanno incarichi in più società si moltiplicano i pani da portare a casa

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