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Inail, il Rapporto infortuni della regione Marche

I dati della regione Marche sono abbastanza soddisfacenti; infatti, calano del 3.82%, circa 25160 casi denunciati, gli infortuni sul lavoro, un valore sensibilmente superire alla media nazionale pari a 1,87%, e i casi mortali sono 26 rispetto ai 32 dell’anno precedente.

Il Rapporto pone anche in evidenza che il 2010 ha fatto registrare un più marcato incremento delle malattie professionali; il fenomeno acquista una dimensione sempre più coerente con una realtà di patologia grazie all’evoluzione normativa ed al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati: dai  medici ai lavoratori, dalle imprese agli Enti di Patrocinio, Associazioni di categoria, Istituzioni preposte e grazie anche all’attività di informazione, sensibilizzazione, promozione e ricerca attuata dall’INAIL.

Secondo i dati diffusi dall’ente di riferimento, il settore lavorativo che detiene il primato degli incidenti è quello delle costruzioni con una cifra di crica a 2.667 casi seguito da quello dei metalli, mentre risulta essere in controtendenza è il terziario, con un andamento crescente (+1,4%) con un contrubuto decisamente da ascriversi principalmente al settore scuola (+31,3%).

Il Rapporto, oltre a testimoniare la rilevanza del lavoro svolto dagli stranieri, pone in evidenza l’elevata propensione all’infortunio; in effetti, nel 2010 i registrano 4.153 infortunio sul lavoro, di cui due mortali, pari al 16.5% del totale. casi pari al 6.4 Leggendo i dati si scopre che, rispetto al 2009, si registra una diminuzione di 285 eventi morbosi.

Il Rapporto ha anche posto in evidenza la distribuzione degli infortuni per classe di età e per settore merceologico: un solo infortunio mortale ha interessato il settore agricolo, tutti gli altri casi hanno riguardato le attività industriali e dei servizi, con il settore delle costruzioni al primo posto alla pari con il settore industriale – manifatturiero (6 casi), mentre al settore del terziario si ascrivono 11 decessi, cinque dei quali nelle attività di autotrasporto. L’Inail precisa poi che oltre il 60% dei casi mortali è stato determinato dalla circolazione stradale.

Non solo, il Rapporto dell’Inail precisa le nuove attribuzioni che la legge ha imposto al nostro Istituto di riferimento assistenziale modificandone il ruolo: da ente assicuratore e assistenziale a protagonista del Welfare in Italia.

Fonte Inail.

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