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Per l’Alto Adige il 2011 segna una lieve flessione degli infortuni sul lavoro

 L’Inail ha diffuso il suo Rapporto 2011 sulla situazione degli infortuni denunciati in Trentino Alto Adige e, dalle informazioni diffuse alla stampa, si apprende un calo pari al 2%, inferiore rispetto all’andamento rilevato a livello nazionale.

La situazione infortunistica nella regione evidenzia un modesto miglioramento rispetto all’andamento generale del fenomeno; in effetti, al 31 marzo 2012, le denunce pervenute all’INAIL per infortuni avvenuti nel corso del 2011 erano 17.522, 354 in meno rispetto all’anno precedente, pari a una flessione del 2 per cento, inferiore rispetto al 6,6% rilevato a livello nazionale.

In realtà, il Rapporto annuale pone anche in evidenza un dato decisamente positivo, ovvero una riduzione più marcata dei casi mortali, dai 25 del 2010 ai 17 dell’anno successivo.

Sul versante delle modalità degli infortuni si evidenzia una maggiore riduzione quelli da circolazione stradale per motivi di lavoro, per i quali nel 2011 il numero delle denunce è calato del 4,6%, mentre gli infortuni avvenuti all’interno del luogo di lavoro, che comunque rappresentano il 96% di tutti gli infortuni, hanno subito una contrazione molto inferiore (-1,9%).

Non solo, si registra anche una flessione pari a 2.5% degli infortuni in itinere, tra cui però si registra un aumento dei casi mortali.

Il Rapporto mostra anche l’andamento degli infortuni in relazione ai contesti produttivi, dove il settore delle costruzioni registra la variazione più interessante con un valore pari a -8,4% punti. In effetti, dei 17.522 infortuni denunciati nel 2011, 2.546, pari al 14,5%, si sono verificati in agricoltura, 4.041 (23,1%) nell’ industria, 5.522 (31,5%) nei servizi e 147 (0,8%) fra i dipendenti dello Stato.

L’andamento delle malattie professionali risultano, al contrario, stabili con una tendenza a un leggero calo. Infatti, la presenza delle tecnopatie è quasi esclusivamente dei settori industria e servizi, mentre in agricoltura i casi denunciati sono nell’ordine di poche decine all’anno.

Il Rapporto mostra anche le malattie professionali più registrate, ovvero le malattie osteo-articolari e muscolotendinee, che insieme alle ipoacusie da rumore rappresentano oltre due terzi delle tecnopatie denunciate.

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