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L’Ilva conferma: anticipata la copertura dei parchi minerari

In  data  odierna  i  Commissari  Straordinari  di  ILVA  Piero  Gnudi, Enrico  Laghi  e Corrado Carrubba  hanno ricevuto  istruzione  da  parte  del  Ministro  dello  Sviluppo  Economico,  Carlo Calenda,  di  avviare  i  lavori  di  copertura  dei  parchi  minerari. L’intervento  verrà realizzato  sulla base  del  progetto,  già  approvato e  appaltato dall’Amministrazione Straordinaria, che  l’investitore  Am  InvestCo Italy  ha  incluso  nel  piano ambientale approvato con  il  DPCM del  29  settembre 2017. Nei  prossimi  mesi  l’Azienda  procederà  con  tutte  le  attività  preliminari  previste dal  progetto, a partire  dalla  rimozione  dei  cumuli  e dalle altre misure propedeutiche.  Si  prevede di  terminare questi  lavori  entro  gennaio  2018. Una  volta  ultimato  l’intervento  di  rimozione  il  cantiere per la copertura  dei  parchi  primari  sarà avviato  e si  concluderà in 36 mesi.   Il  costo  per  la realizzazione  dell’opera  sarà  a carico  di  AM InvestCo Italy  come previsto  nel contratto sottoscritto  con  i  Commissari  Straordinari”.

 

E’ quanto si legge da un comunicato diffuso dall’ILVA, che annuncia l’avvio dei lavori per la copertura dei parchi minerari dello stabilimento di Taranto, in seguito alle forti polemiche di questi giorni culminate in numerosi attacchi politici e mediatici nei confronti dell’azienda. La situazione si era già sbloccata dopo l’incontro dei vertici dell’azienda presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Il ministro Carlo Calenda aveva fatto sapere che avrebbe verificato la possibilità di sbloccare i fondi che saranno utilizzati per i lavori di copertura dei parchi minerari. Un investimento che poi Am InvestCo restituirà, essendo tutti i costi a carico del nuovo investitore.
Arrivata l’autorizzazione ad avviare i lavori da parte del Ministro, ora non resta che aprire i cantieri.  Dopo una fase preliminare che si concluderà entro gennaio 2018, l’opera di copertura sarà interamente completata entro i successivi tre anni. E’ quindi in dirittura d’arrivo un’opera che la città di Taranto aspettava da tanto tempo. Il malcontento nei confronti dell’Ilva era cresciuto nei giorni del cosiddetto “Wind Day”, convincendo Ministero ed azienda ad accelerare i tempi.

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