Rivalutato l’assegno di maternità

 Si è deciso per l’anno corrente di aggiornare l’importo dell’assegno di maternità rilasciato dallo Stato italiano portandolo così, per il 2012, ad un importo di poco inferiore ai 2mila euro.  L’assegno, lo ricordiamo, spetta alle lavoratrici precarie e discontinue che diventano madri nel corso dell’anno corrente ed è vincolato al rispetto di determinate condizioni.

Assegno di maternità dello Stato, i requisiti contributivi per le varie tipologie del lavoro

 In merito ai requisiti contributivi necessari per il diritto all’assegno di maternità dello Stato, abbiamo già chiarito quelli necessari per alcune tipologie di lavoro.

Concludiamo la panoramica sul tema con i requisti contributivi specifici riferiti in particolare al lavoro subordinato, al lavoro part-time, al lavoro autonomo, al lavoro all’estero in Paesi dell’Unione Europea. Una spiegazione caso per caso.

Nel caso di lavoro subordinato, i tre mesi di contributi corrispondono a: *90 giorni di attività lavorativa per i lavoratori retribuiti a giornata; *13 settimane di attività lavorativa per i lavoratori retribuiti a settimana; *24 ore (di lavoro alla settimana), moltiplicato per 13 settimane, per i lavoratori retribuiti ad ore. I criteri di calcolo sono quelli in vigore per i lavoratori domestici: bastano 24 ore settimanali di lavoro per accreditare un contributo settimanale.

Assegno di maternità dello Stato, i requisiti contributivi

 Per il diritto all’assegno di maternità dello Stato sono necessari, naturalmente, dei requisiti di base, quali anzitutto i requisiti contributivi.

Per quanto riguarda i requisiti contributivi necessari per la domanda di assegno di maternità dello Stato, bisogna avere tre mesi di contributi tra i 18 o i 9 mesi anteriori al parto o all’ingresso nella famiglia anagrafica, in caso di adozione o affidamento. S’informa che si tratta di una copertura assicurativa correlata al lavoro subordinato e dipendente, parasubordinato e autonomo, per il quale siano stati versati i contributi di maternità.

Quindi la lavoratrice precaria incinta, se non accede al congedo di maternità come dipendente o parasubordinata o come lavoratore autonoma ad esempio se è iscritta alla Gestione artigiani e commercianti Inps o lavoratrice agricola, può accedere all’assegno di maternità dello Stato mediante la copertura di tre mesi nei 18 mesi precedenti il parto, qualunque sia la sua tutela previdenziale.

Lavoratrici precarie, diritto all’assegno di maternità dello Stato

 Le lavoratrici precarie, disoccupate oppure occupate saltuariamente, in caso di nascita di un figlio oppure in caso di adozione o affidamento di minore, hanno diritto ad un assegno di maternità dello Stato ma erogato dall’Inps in misura fissa annuale. Tuttavia i requisiti contributivi sono diversi da quelli previsti per l’indennità di maternità.

Nello specifico, cosa è l’assegno di maternità dello Stato: è un assegno al quale ha diritto la madre lavoratrice precaria o disoccupata in caso di nascita di un figlio oppure di adozione o affidamento preadottivo di un minore che non abbia più di 6 anni o fino a 18 anni in caso di adozione o affidamento internazionale. L’assegno di maternità dello Stato non va confuso con l’assegno sociale dei Comuni: è integrativo e spetta in genere alle lavoratrici dipendenti, a progetto o parasubordinate o alle lavoratrici autonome, naturalmente dopo presentazione della relativa domanda.