Sicurezza per i giovani: le responsabilità del datore di lavoro

 La Corte di Cassazione, con la sentenza 536 del 10 gennaio scorso, ha stabilito che il datore di lavoro è responsabile dell’infortunio se non adotta adeguate misure di sicurezza e prevenzione o non ne verifica l’effettivo utilizzo da parte del dipendente, in particolare se il lavoratore è giovanissimo o inesperto e soprattutto apprendista, anche perché per questa categoria sono in vigore obblighi di formazione e addestramento.

Demansionamento: danno all’immagine

 Quando il datore di lavoro adibisce il lavoratore a mansioni inferiori, rispetto a quelle indicate nel contratto di assunzione, gli provoca un danno sia di natura economica sia di natura morale e professionale.

Tale comportamento consiste nella c.d. dequalificazione professionale o demansionamento.

In questi casi, il datore di lavoro ha l’obbligo del risarcimento del danno.

Assunzioni obbligatorie: quando il datore può rifiutarsi

 La corte di cassazione con sentenza n. 7007 del 25 marzo 2011, ha stabilito che  “in tema di assunzioni obbligatorie, il datore di lavoro può legittimamente rifiutare due tipologie di assunzioni:

sia  l’assunzione di un lavoratore con qualifica che risulti, in base all’atto di avviamento, diversa;

sia di un lavoratore con qualifica “simile” a quella richiesta, in mancanza di un suo previo addestramento o tirocinio da svolgere secondo le modalità previste dall’art. 12 della stessa legge n. 68 del 1999″.