Focus sulle nuove professioni del 2024 che faranno la differenza

Occorre necessariamente un approfondimento sulle nuove professioni del 2024 che faranno la differenza anche qui in Italia. Il mondo del lavoro sta cambiando a un ritmo sempre più accelerato, grazie all’evoluzione tecnologica e alle nuove esigenze della società. Questo cambiamento sta portando alla nascita di nuove professioni, che non esistevano fino a pochi anni fa.

nuove professioni

Commenti positivi riforma delle professioni

 Eleonora Di Vona, presidente dell’Ungdcec, ha compiuto un interessante intervento circa le caratteristiche del dpr Severino sulla riforma delle professioni. Un intervento di valutazione accorta del testo definitivo della revisione degli ordini professionali, definito “senza dubbio assai migliore di quello inizialmente abbozzato e proposto dal governo”. Vediamo quali sono state le conclusioni del presidente dell’Unione giovani, e le valutazioni di merito sugli sforzi compiuti dall’esecutivo nel dpr.

Gli ordini professionali non servono più?

 Dell’utilità e delle funzioni degli ordini professionali si parla da tempo, e da altrettanta durata si cerca di comprendere in che modo gli albi e gli ordini possano essere utilizzata in maniera più proficua. A contribuire alle discussioni, con una posizione certamente estremista, è stato negli ultimi giorni il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, che non ha di fatti usato mezzi termini per esprimere la propria opinione sugli ordini professionali.

“Gli ordini professionali hanno esaurito gran parte della loro funzione” – ha dichiarato Pitruzzella, successore di Antonio Catricalà al vertice dell’Antitrust. Partecipando a un convegno a Milano, Pitruzzella ha aggiunto altresì che gli “ordini, espressione del settore delle professioni legato a modelli ottocenteschi, forse potrebbero avere ancora un ruolo nella formazione, che però di fatto non fanno”.

Diventare avvocato con abilitazione in Spagna è più facile

Abogados: un nome dietro il quale si cela una professione, quella dell’avvocato, e una abilitazione ottenuta in Spagna, e non in Italia. Una situazione comune a numerosi professionisti italiani, che hanno scelto la via spagnola per accelerare i tempi di esercizio della propria attività. Cerchiamo quindi di capire come diventare avvocati in Spagna, ottenendo il riconoscimento in Italia, e cosa è cambiato in seguito a una recentissima istruttoria dell’Antitrust e a una sentenza della Cassazione.

In linea di massima, un laureato in legge – che abbia conseguito la laurea entro il 31 ottobre 2011 e che presenti richiesta di iscrizione all’albo entro il 31 ottobre 2013 – può ottenere in Spagna il titolo di abogado presentando il titolo di laurea italiano all’autorità spagnola: l’autorità comunicherà al candidato una serie di esami integrativi che dovrà sostenere presso le università spagnole per ottenere l’omologazione del titolo di laurea italiano con quello spagnolo (la licencia en derecho).

Avvocati e commercialisti: liberalizzazione professioni, cosa cambia

 C’è un gran fermento da qualche giorno a questa parte ai piani alti degli Ordini professionali. Questo perché in ambito politico è in ballo la proposta di liberalizzare le professioni, partendo in particolare dai commercialisti e dagli avvocati. Le novità dovevano in particolare essere introdotte per Decreto nella manovra correttiva triennale, ma poi in sede di Consiglio di Ministri l’attuale Governo in carica sembra aver deciso di passare alla messa a punto di una legge delega sulla riforma delle professioni in modo che questa poi segua il completo iter parlamentare, ed una conseguente e doverosa discussione a livello politico ed istituzionale.

Lavoro e professioni: ecco quelle in via di estinzione

 I tempi cambiano, molto rapidamente, e di conseguenza un imprenditore o un professionista deve avere sempre l’occhio che guarda avanti, altrimenti si rischia di uscire dal mercato quasi senza accorgersene. Ne sanno qualcosa in Italia i cosiddetti mestieri dal sapore antico, ovverosia lavori e professioni che prima avevano mercato e che ora invece molto spesso vengono esercitati solo per passione. Al riguardo la Camera di Commercio di Monza e Brianza, avvalendosi dei dati del Lab-MIM e del Registro delle Imprese, ha effettuato attraverso il proprio Ufficio Studi un’elaborazione da cui è emerso come ci siano alcune professioni che sono letteralmente in via di estinzione. E’ il caso degli ombrellai visto che in tutta Italia ce ne sono oramai solamente otto così distribuiti: 3 nella Regione Friuli Venezia Giulia, 2 nella Regione Lombardia, 2 in Veneto ed appena 1 in Sicilia. Per rimanere in attività, immancabilmente, questi otto ombrellai che “resistono” hanno chiaramente dovuto reinventare il proprio business molto spesso anche allargandolo.