Ripresa sì, ripresa no: per l’occupazione c’è speranza?

Si parla da mesi di ripresa, ma l’occupazione continua a calare. Allora c’è qualcosa che  non va. E’ il caso di credere che l’economia possa ritornare a muoversi, oppure siamo nel pieno della recessione? Negli ultimi quattro mesi, intanto la manifattura dell’Eurozona pare essere rimasta sugli stessi livelli negativi e come ha rivelato Rob Dobson, direttore, senior economist di Markit Economics, le analisi di settore non rivelano dati troppo positivi. L’istituto riguarda una società indipendente con sede nel Regno Unito. La stessa è nota soprattutto per la realizzazione del Pmi, Purchasing Manager Index, il barometro reale dell’economia. Si studiano nello specifico le aziende più influenti al mondo e si valutano cifre e cambiamenti. Ancora una volta, la certezza che le imprese non riescano a recuperare non è confortante e, come confermano i dati raccolti, non sarà facile per la manifattura farsi notare riguardo alla crescita del PIl dell’Unione.

Crisi: per Berlusconi la soluzione è lavorare di più

Oggi vi stiamo fornendo diversi spunti su come uscire (almeno in teoria) dalla recessione. In questo nostro breve elenco non potevano mancare le parole del Premier Silvio Berlusconi. Secondo lui, per uscire dalla crisi economica gli italiani devono avere

voglia di reagire, di impegnarsi e magari lavorare anche di più, reagendo a questa influenza americana, a questo virus che viene dall’America

Lavoro: se si è ottimisti ..non si verrà licenziati

All’interno del nostro blog avevamo già parlato di come l’ottimismo rappresenti un’arma sempre vincente nel mondo del lavoro. A quanto pare non siamo gli unici a pensarla così. Infatti, in un articolo dal titolo “Come proteggere il lavoro ai tempi della recessione” le autrici Janet Banks e Diane Coutule affermano che

Fatevi vedere sempre sorridenti e allegri in ufficio. Sono le qualità vincenti per restare a galla e non essere licenziati

Proprio così: studiando le caratteristiche delle persone che sono riuscite ad eviatare il licenziamento avrebbero scoperto che si trattava di persone particolarmente allegre e generose …e non necessariamente i più competenti. Sembra proprio quindi che di questi tempi la bravura conti ma fino ad un certo punto

Pioneer: previsti diecimila licenziamenti

Nuova drammatica notizia per quel che riguarda crisi economica e recessione. Questa volta da parte del colosso giapponese Pioneer che taglierà ben diecimila posti di lavoro nel mondo e abbandonerà rami di attività per cercare di recuperare la redditività messa sotto pressione dalla crisi. Sei mila sono occupati nelle varie sedi sparse per il mondo, altri quattromila sono contratti temporanei che non verranno rinnovati.