ISEE: cos’è e a cosa serve

Il documento ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è un documento all’interno del quale risulta chiara la condizione economica del dichiarante. E’ una dichiarazione necessaria per accedere alla richiesta di prestazioni sociali agevolate o per l’accesso agevolato ai servizi di pubblica utilità. Questo indicatore si calcola tenendo conto di alcuni dati, tra questi abbiamo:

  • Nucleo familiare ci si riferisce in linea generale al coniuge del dichiarante, i figli del dichiarante e/o del coniuge (se conviventi), persone risultanti dallo stato di famiglia e persone che pur non essendo nello stato di famiglia risultano essere a carico ai fini dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche). Oltre alle indicazioni generali sono presenti anche situazioni particolari rispetto a quelle sopra indicate.
  • Posizione rispetto all’abitazione del nucleo familiare (in locazione o in prorietà)
  • Reddito risultante dalll’ultima dichiarazione dei redditi o dal precedente documento ISEE
  • Patrimonio, include al suo interno sia i beni mobili (per es. l’abitazione) sia i beni immobili (depositi bancari, titoli, ecc)
  • Composizione del nucleo familiare
  • Caratteristiche del nucleo familiare (età dei membri, legami di parentela, ecc)

Voucher per lavori sociali in provincia di La Spezia

 In provincia di La Spezia, e precisamente nel Comune di Arcola, sono aperti fino al prossimo 31 dicembre 2010 i termini di partecipazione ad un progetto finalizzato all’accesso al lavoro occasionale accessorio con pagamento tramite buoni lavoro, ovverosia con i voucher. Si tratta in particolare di svolgere lavori saltuari che spaziano dal giardinaggio ai lavori di pulizia e passando per i lavori di manutenzione di monumenti, parchi, strade e edifici. Possono partecipare i residenti nel Comune di Arcola che sono studenti di età inferiore ai 25 anni, casalinghe, pensionati, lavoratori part-time ma anche cassintegrati, lavoratori in mobilità, e percettori di indennità di disoccupazione ridotta o speciale; sono ammessi alla misura anche i lavoratori extracomunitari a patto che però questi siano in possesso di un regolare e valido permesso di soggiorno.

Lavoro autonomo: ecco quanto guadagnano i professionisti

 Come se la passano ai tempi della crisi i contribuenti con partita Iva, ed in particolare quelli soggetti agli studi di settore? Ebbene, al riguardo il dipartimento delle Finanze ha pubblicato online sul proprio sito Internet i dati relativi al periodo di imposta 2008, ovverosia quelli presentati da lavoratori autonomi, artigiani, commercianti e liberi professionisti lo scorso anno. Come al solito i dati, essendo frutto di una media dei redditi dichiarati, possono far storcere il naso a chi le tasse le paga alla fonte, ovverosia ai lavoratori dipendenti che pagano le tasse per quel che guadagnano e non in base a quanto si dichiara. Ecco allora come un antiquario dichiari in media poco più di 10 mila euro, mentre un parrucchiere in media non supera i 12 mila euro. Con 14.500 euro, i tassisti guadagnano in media 1200 euro al mese, ovverosia 40 euro al giorno che corrispondono, tanto per fissare le idee, a poco meno del costo per una corsa in taxi da Roma all’aeroporto di Fiumicino.

Regione Puglia: corsi per ultracinquantenni disoccupati

 Scadono improrogabilmente il 19 giugno prossimo, per gli ultracinquantenni disoccupati residenti nella Regione Puglia, i termini per poter partecipare, presso la sede dell’Agenzia Formativa Irapl del Comune di Manfredonia, ad un corso di informatica e di sviluppo professionale finalizzato a permettere loro di potersi reinserire con più facilità nel mercato del lavoro. Il corso, in particolare, è destinato a 18 ultracinquantenni che abbiano la residenza nella Regione Puglia unitamente allo status di disoccupati, età compresa tra i 50 ed i 65 anni, ed a patto che non siano beneficiari sia di interventi di politiche attive sul lavoro comprendendo anche misure di sostegno al reddito, sia dell’eventuale percepimento di prestazioni ai fini pensionistici.

Regione Sardegna: interventi straordinari per i lavoratori

 Per i lavoratori interessati nella Regione Sardegna agli ammortizzatori sociali arrivano nuovi interventi straordinari a sostegno sia della formazione, sia dell’integrazione del reddito percepito che, in alcuni casi, non arriva neanche a 400 euro mensili. A darne notizia è l’Amministrazione regionale nel sottolineare come si utilizzeranno risorse della Regione Sardegna, pari all’incirca a 25 milioni di euro, ed alcune decine di milioni di euro del Fondo Sociale Europeo. Ad esempio, i lavoratori interessati agli interventi straordinari, indipendentemente sia dalla loro qualifica, sia dal settore e territorio regionale di appartenenza, potranno fruire di un sostegno al reddito fino ad arrivare, comprendendo gli ammortizzatori sociali, a complessivi mille euro al mese. In particolare, gli interventi straordinari saranno tali da dare priorità ed attenzione a quei lavoratori che appartengono ad aziende di piccole e medie dimensioni che da un lato sono in difficoltà, e dall’altro sono fuori dal clamore e dal panorama mediatico a livello nazionale.

Cassa integrazione Regione Toscana: servono subito nuovi fondi

 Per quanto riguarda i fondi a copertura della cassa integrazione, in Toscana c’è attualmente un saldo negativo per 32 milioni di euro, che sale addirittura a ben 75 milioni di euro se si considerano le domande di cassa integrazione che sono in fase di approvazione. A dichiararlo giovedì scorso è stato Gianfranco Simoncini, assessore al lavoro della Regione Toscana, spiegando che al riguardo mercoledì scorso l’Amministrazione ha inoltrato una lettera a Pasquale Viespoli, sottosegretario al lavoro, con la quale si chiede al Governo con urgenza uno stanziamento per la cassa integrazione di cento milioni di euro al fine di far fronte alle richieste dei prossimi tre mesi e per coprire l’attuale saldo negativo. La Regione Toscana al riguardo fa presente come i fondi 2009 siano esauriti, ragion per cui si rischia l’interruzione delle erogazioni che andrebbero ad incidere negativamente sulle imprese e sui lavoratori.

Friuli Venezia Giulia: contributi per sostituzione liberi professionisti

 La Regione Friuli Venezia Giulia, al fine di permettere la conciliazione tra il lavoro dei liberi professionisti, e le loro esigenze ed i loro bisogni in materia di paternità e di maternità, ha provveduto a stanziare dei contributi finalizzati alla sostituzione del libero professionista dal posto di lavoro non solo per maternità e paternità, ma anche per i servizi assistenziali e socio-educativi domiciliari nei confronti dei minori con handicap grave, per i servizi ricreativi ed educatici extrascolastici, e per la custodia socio-educativa. Alla misura possono accedere i professionisti e le professioniste, iscritti ad ordini o collegi professionali, oppure iscritti ad Associazioni appartenenti ad un apposito registro regionale. Il richiedente deve essere residente nel Friuli Venezia Giulia, deve prestare attività in forma individuale, e deve avere un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore ai 30 mila euro; tale limite scende però a 20 mila euro in caso di famiglia monogenitoriale.

Lavoro e famiglia: Emilia-Romagna, voucher per nidi d’infanzia

 Al fine di poter conciliare il lavoro con la cura della famiglia, nella Regione Emilia-Romagna l’Amministrazione, per il secondo anno consecutivo, ha provveduto a stanziare risorse per l’abbattimento della spesa per i nidi d’infanzia. Questo potrà avvenire grazie all’erogazione di ben 15 mila voucher a fronte di uno stanziamento pari a 3,7 milioni di euro a valere sull’anno scolastico 2010-2011. Il valore massimo erogabile di ogni singolo voucher è pari a 250 euro; l’assegnazione del contributo è a cura dei Comuni, i quali lo dovranno erogare a favore di quelle famiglie che fruiscono sul territorio di nidi d’infanzia presso strutture private che sono autorizzate e che sono in grado di garantire giornalmente un numero minimo di ore di frequenza pari a sei unitamente ad un minimo di apertura annuale pari a 190 giorni, ed alla garanzia di erogazione del servizio pasti.

Pensioni: la maggiorazione al milione delle vecchie lire

 Da qualche anno, e precisamente dall’1 gennaio del 2002, è stata introdotta nel nostro Paese una misura finalizzata a migliorare e, quindi, ad integrare, la pensione a favore di tutte quelle persone che, rispettando opportuni requisiti, vivono in condizioni di disagio economico al punto da non avere mensilmente entrate corrispondenti al cosiddetto “minimo vitale”. Questo beneficio è più comunemente noto come integrazione della pensione “al milione”, ovverosia al milione delle vecchie lire che, in euro, corrispondono a 516,46 euro al mese di prestazione pensionistica. Questo era, nello specifico, l’importo pagato dall’Inps a beneficiari nel 2002, ma questo di anno in anno si è rivalutato fino ad arrivare, per il 2009, a 594,64 euro pagati per tredici mensilità.

I redditi degli italiani relativi all’anno 2008

Sono arrivati i primi risultati relativi alle dichiarazioni dei redditi dell’anno 2008 e stando ai risultati i 41 milioni di contribuenti Ire hanno dichiarato un imponibile medio di euro 19.110 euro, cioè euro 1.592 al mese. Un dato che è in crescita del 3% rispetto alle dichiarazioni dell’anno precedente (euro 18.540). Tuttavia bisogna ricordare che il dato non è affatto omogeneo: se infatti la Lombardia si conferma essere la regione più ricca d’Italia (con un reddito medio mensile di euro 1881), la Calabria invece chiude la classifica con euro 1.160 al mese. Analizzando i dati relativi alle principali città troviamo in testa Milano con euro 2.577 al mese; al secondo posto si è invece piazzata Roma e al terzo, Bologna.

Lavoro 2009: cala il sipario sull’anno della crisi

 Mancano oramai poche ore alla fine del 2009, ed è tempo di tracciare un bilancio su ciò che è accaduto in Italia dal fronte occupazionale. A fronte di una finanza tornata in salute, con le principali Borse che quest’anno hanno messo a segno rialzi di rilievo nei dodici mesi, in Italia i lavoratori hanno invece pagato a caro prezzo gli effetti della crisi e le sue ripercussioni sull’economia reale. In linea con le attese, non a caso, è salito nel nostro Paese il tasso di disoccupazione, i cassintegrati sono aumentati in misura esponenziale, così come i lavoratori precari, che lo erano già nel 2008, o lo sono diventati ancor di più quest’anno, oppure hanno perso il lavoro a causa della chiusura delle imprese o mancato rinnovo del contratto stesso. Il 2010 si apre in sostanza con uno scenario contraddistinto da un dato di fatto: i poveri sono diventati ancora più poveri sia a causa della perdita del reddito, spesso l’unico in famiglia, sia perché la cassa integrazione garantisce un importo decurtato rispetto ad uno stipendio che già a mala pena bastava per sbarcare il lunario.

Redditi e lavoro: in Sardegna molti vivono nella povertà assoluta

 In Sardegna in fatto di occupazione e redditi c’è una situazione, inaspritasi con la crisi, che appare quanto mai scandalosa; Mario Medde, segretario generale della Cisl Sardegna, ha infatti messo in evidenza come in Sardegna ci siano la bellezza di 350 mila persone il cui reddito mensile non supera i 900 euro, ovverosia non sufficiente di questi tempi per poter andare avanti e sbarcare il lunario dignitosamente. Davanti a questa situazione drammatica, l’esponente del Sindacato ritiene innanzitutto necessario il rafforzamento degli ammortizzatori sociali; questo perché, tra l’altro, nelle Regione Sardegna c’è un esercito di disoccupati, ben 212 mila dei quali solo una minima parte fruisce dell’indennità di disoccupazione, e tanti altri sono scoraggiati al punto che non cercano più lavoro.

Reddito dei ristoratori uguale a quello dei pensionati

Torniamo a parlare di redditi. Dai dati delle dichiarazioni dei redditi è emerso un altro dato che se vogliamo possiamo definirlo come preoccupante. Sembra infatti che il reddito lordo dei ristoratori sia stato lo stesso dei pensionati: ossia tra i 14.500 e i 13.500 euro l’anno.

I commercianti invece hanno dichiarato un reddito di poco superiore ai 19.000 euro l’anno: un dato simile a quello dei lavoratori dipendenti.

Il reddito degli italiani

Un italiano su due ha dichiarato meno di  euro 15.000 lordi.  Questa la prima cifra che ermerge dalle dichiarazioni dei redditi del 2008 dei lavoratori italiani e che si riferiscono ai redditi percepiti nel corso del 2007.

Se ci riferiamo ai lavoratori autonomi il rapporto diventa uno su quattro. Il reddito medio è invece di euro 18.892 pari a 1.453 euro lordi al mese (contando anche la tredicesima). Il reddito del 2006, come avevamo riportato qui era di euro 18.324: si assiste quindi ad un aumento.