Save The Children: ecco come lavorare in una Onlus

 Save The Children è una delle più importanti Onlus del mondo. Fondata nel 1919, oggi Save The Children opera in oltre 120 Paesi del mondo, supportando attività di rispetto e di valorizzazione di ogni bambino. Considerato che lavorare in una Onlus è il sogno di tantissimi giovani ragazzi e ragazze (e di molti dei nostri lettori, che ci hanno chiesto di occuparci dell’argomento), cerchiamo di comprendere quali siano le posizioni aperte, e come candidarsi per la copertura delle stesse.

Save the Children ricerca personale

 Save the Children è la più grande organizzazione internazionale nata per la difesa dei diritti dei bambini, che opera in più di 120 Paesi. Fu fondata da Eglantyne Jebb, che nel 1919, colpita dalle terribili condizioni di vita in cui vertevano i bambini in Europa dopo la prima guerra mondiale.

Nel 1923 Eglantyne scrisse la prima Carta dei Diritti del Bambino , sancendo quelli che sono i diritti inviolabili di cui ogni bambino dovrebbe godere, che successivamente venne adottata dalla Società delle Nazioni, e che in seguitò ispirò l’attuale Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 1989.

Giornata Internazionale contro lo sfruttamento del lavoro minorile

Oggi si celebra la Giornata Internazionale contro lo sfruttamento del lavoro minorile e Save The Children ricorda come si siano fatti pochi sforzi per cercare di combattere lo sfruttamento minorile in tutto il mondo: una terribile piaga che non riguarda come si potrebbe immaginare solamente i paesi meno sviluppati ma anche l’Italia.

Nel nostro paese l’esercito dei baby lavoratori (che solitamente hanno meno di 15 anni) è di circa 500000: inconcepibile.

Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children per l’Italia spiega

Una povertà sempre più diffusa unita alla difficoltà di andare a scuola e ricevere un’istruzione adeguata sono alcune delle principali cause del coinvolgimento e sfruttamento di milioni di bambini e bambine nel lavoro minorile a livello globale. Un fenomeno che si può combattere e sradicare agendo su più livelli: con incisive politiche e interventi di riduzione della povertà, assicurando adeguata protezione ai minori vittime di sfruttamento lavorativo, garantendo ai minori costretti a lavorare accesso ad un’educazione flessibile e gratuita che permetta loro di affrancarsi dalla condizione di sfruttamento e di costruirsi un futuro diverso