Studentesse prostitute per pagarsi gli studi universitari

Pur di riuscire a frequentare l’Università  pare che molte giovani siano disposti a prostituirsi; ne parlo perchè è in arrivo un film intitolato Student Services per la regia di Emmanuelle Bercot, tratto dal romanzo autobiografico “Mes cheres etudes”, della diciannovenne Laura B. Il libro quando è uscito in Francia ha suscitato (comprensibilmente) parecchio scalpore.

Laura è una ragazza come tante altre, con un lavoro part time ma che un giono arriva ad una situazione economica così grave da costringerla a rispondere ad un annuncio trovato sul web: “Joe, 50 anni, cerca studentessa per momenti di tenerezza”. E questo per cento euro l’ora.

Queste le parole della regista nelle note di produzione

Sembra siano migliaia in Francia le ragazze che ricorrono alla prostituzione. Laura dedica il suo libro a tutte le sue ‘sorelle’ che rimangono nell’ombra. Non spetta al film offrire una constatazione sociologica di un fenomeno che, certamente, merita di essere preso in considerazione, ma piuttosto l’obiettivo era di renderlo visibile, attraverso il ritratto di una di queste ragazze e della sua storia. In un’epoca in cui il corpo dovrebbe svegliarsi all’amore ma in cui, invece, per necessita’, viene venduto in cambio di denaro

Studenti universitari: Lombardia, fondi per gli alloggi

 600.000 euro all’Università Bocconi di Milano per un campus da 300 posti; stesso stanziamento per la Fondazione Politecnico Milano per un campus di 276 posti; ed ancora 450 mila euro per una nuova costruzione da 84 posti presso il Politecnico di Milano. Sono queste alcune delle risorse stanziate e ripartite dalla Regione Lombardia per le residenze universitarie a seguito della relativa approvazione da parte della Giunta. Trattasi, in accordo con quanto reso noto da Domenico Zambetti, l’Assessore alla Casa della Regione Lombardia, di stanziamenti per complessivi 5 milioni di euro per la realizzazione di residenze ed alloggi per gli studenti universitari anche attraverso dei lavori di ristrutturazione.

Professione velina: il sogno delle laureate

Alla domanda: “Cosa vuoi fare da grande” le teenager rispondono “La velina!”. Una “professione”  molto ben pagata ed in cui la fatica è minima. Le veline si divertono e fanno divertire, ballano semi nude e fanno qualche telepromozione. In cambio? Il loro conto in banca si incrementa. Certo: devono anche essere furbe per far sì che la loro permanenza in televisione non si limiti solo al bancone di Striscia la Notizia. Qualcuna ci riesce mentre altre scompaiono.

Vogliamo rendervi partecipi dei risultati (almeno in parte sorprendenti) a cui è arrivato il il bookmaker inglese Stanleybet dopo aver intervistato 560 donne di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Il sondaggio che si è svolto nelle principali località balneari ha evidenziato come al ruolo di velina adesso aspirino anche molte ragazze laureate.