Licenziamenti facili: favoriscono la disoccupazione?

A lanciare un nuovo e preoccupante grido d’allarme è la Cgia di Mestre: secondo l’Associazione di Artigiani se la normativa sui “licenziamenti facili” fosse stata applicata durante gli anni della crisi economica il tasso di disoccupazione nel nostro paese sarebbe salito all’11,1% anzichè essere all’8,2% attuale.

Per il segretario Giuseppe Bortolussi si tratta di

«un puro esercizio teorico» ottenuto «ipotizzando di applicare le disposizioni previste dal provvedimento sui licenziamenti per motivi economici a quanto avvenuto dal 2009 ad oggi

Disoccupazione mese luglio 2011: stabile

Secondo l’Istat nel mese di luglio il tasso di disoccupazione nel nostro paese è stato dell’8%, restando quindi invariato rispetto al mese di giugno; stando a questi dati la disoccupazione

E’ allarme disoccupazione al Sud

Al Sud è allarme disoccupazione; a dirlo sono i dati del Rapporto Svimez 2011 sull’economia del Mezzogiorno, che sarà presentato il prossimo 27 settembre e di cui sono state rese note alcune anticipazioni.

Ci sono alcune regioni (Abruzzo, Sardegna e Calabria) che guidano la ripresa ma al Sud in generale il tasso di disoccupazione sarebbe del 25%, un dato che prende in esame anche chi il lavoro lo vorrebbe ma non sa dove poterlo cercare.

Disoccupazione: al Sud è record

 

La disoccupazione è un fenomeno che riguarda tutto il nostro paese e coinvolge soprattutto le regioni del Sud; questa tendenza era nota già da tempo ed ora secondo i dati diffusi dall’Istat è un fatto ancora più evidente. Nel primo trimestre del 2011 i disoccupati nel nostro paese sono 2,155 milioni e di questi quasi il 50% si trova al Sud; al Nord invece i disoccupati sono pari al 35% mentre al Centro le persone senza lavoro sono circa 390 mila (pari al 18%).

Ed ecco regione per regione la situazione disoccupazione nel nostro paese

Disoccupazione giovanile in aumento

Gli ultimi dati diffusi diffusi dall’Istat non sono molto confortanti: il tasso di disoccupazione a novembre rimane sostanzialmente stabile a quello registrato nel mese di ottobre ossia all’8,7%. Secondo l’Istat le persone in cerca di occupazione sono stimate in 2 milioni e 175 mila. Quella che aumenta e che preoccupa è l’aumento della disoccupazione giovanile con un 28,9%: il dato più alto registrato da gennaio 2004, inizio delle serie storiche.

Lavoro: aumentano le persone in cerca di occupazione

 Nello scorso mese di gennaio in Italia c’erano ben 2,14 milioni di persone in cerca di un lavoro. A rilevarlo è l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, che ha fornito una stima provvisoria sugli occupati e sui disoccupati in Italia aggiornata al mese scorso; ebbene, rispetto al mese di dicembre 2009, le persone in cerca di lavoro sono aumentate di cinquemila unità, ma il confronto con gennaio 2009 segna invece un incremento pari a ben 334 mila unità. Questo significa che mediamente ogni mese nell’ultimo anno c’è stato un aumento pari a ben 28 mila unità di persone alla ricerca di un’occupazione. Come diretta conseguenza, l’Istat ha rilevato che il mese scorso il tasso di disoccupazione si è attestato all’8,6%, registrando rispetto al mese precedente una variazione nulla, ma un aumento pari a ben 1,3 punti percentuali rispetto al mese di gennaio del 2009.

In crescita i settori del benessere e della cosmesi

L’anno nuovo è appena iniziato e quello che ci auguriamo è che da un punto di vista lavorativo possa essere migliore del 2009. Ci piacerebbe leggere notizie positive come ad esempio la diminuzione del tasso di disoccupazione.
Secondo voi esistono dei settori sui quali sarebbe utile e conveniente investire? Secondo me, sì. E questi sono i settori del benessere e/o della cosmesi. Infatti proprio per le feste appena trascorse pare che uno dei regali richiesto da molti riguardasse proprio questo settore .. D’altra parte non possiamo non ricordare che proprio noi italiani siamo tra i maggiori consumatori di prodotti cosmetici (in questo caso si può parlare addirittura di bulimia da cosmetici e non è di certo un record di cui andare fieri). Crisi o non crisi  indomma di uscire in disordine non se ne parla proprio.