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La nuova certificazione di malattia e il data mining

In arrivo un sistema esperto per monitorare le assenze per motivi di malattia e determinare, in accordo a determinati modelli matematici, la veridicità dell’astensione dal lavoro.

Ecco che cosa promette l’Inps: applicare da quest’anno un nuovo sistema di gestione delle visite mediche di controllo (il “Data Mining”) che permette di individuare gli eventi di malattia da sottoporre alla visita fiscale. Il nuovo sistema non sostituisce quello attuale ma si integra al fine di offrire ulteriori elementi oggettivi per meglio valutare ogni singolo evento morboso; in pratica, il lavoratore, che deve essere sottoposto alla visita fiscale, viene scelto attraverso un programma informatico di tipo statistico.

Con il nuovo sistema, oltre alla visiste fiscali proposte Data Mining si aggiungono le visite richieste dai datori di lavoro (obbligatorie per l’istituto previdenziali), quelle ritenute comunque necessarie dal Dirigente Medico di sede e le preordinate da analisi proposte a livello centrale.

Ricordiamo che il data Mining è un progetto partito dalla circolare 92 del 17 luglio del 2009 e che ha preso consistenza con il messaggio n. 4711 del 15 febbraio del 2010 dove sono state impartite le prime istruzioni operative e a partire dal 10 febbraio del 2010 le Sedi di produzione hanno dovuto garantire la disponibilità immediata di tutti i certificati di malattia pervenuti, al fine di costituire la base storica necessaria al funzionamento del sistema.

Secondo le indicazioni fornite dall’Inps il programma verifica tutti i certificati attivi al momento dell’analisi e segnala i certificati più a rischio in termini di adeguatezza della prognosi, sulla base di un indicatore di probabilità ricavato su base statistiche di tipo multivariato.

Il maggiore istituto previdenziale intende così definire un sistema di controllo dei flussi informativi ponendo in risalto i diversi certificati considerati a rischio agendo su un database arrichito nel corso degli anni.

Il sistema esperto è in grado di individuare non solo i casi ritenuti di inidoneità, ossia  lavoratori in grado di riprendere il lavoro per conclusione della malattia indennizzabile, ma anche i casi di insussistenza di malattia o di decorso prognostico più favorevole di quello previsto.

L’Istituto previdenziale ha stimato una riduzione dei costi perchè, rispetto al passato, le visite fiscali ora sono più mirate e saranno di grado di offrire un’efficacia maggiore nell’identificare richieste irregolari.

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