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In aumento il debito delle famiglie italiane

 La CGIA di Mestre ha diffuso alcuni dati in merito alla situazione debitoria delle famiglie; in effetti, secondo l’associazione guidata da Giuseppe Bortolussi  alla fine dell’anno scorso l’indebitamento medio delle famiglie italiane ha raggiunto la cifra record di 20.107 euro.

Non solo, la CGIA di Mestre ha anche diffuso i dati per regione tanto che il triste record spetta alla provincia di Roma con un dato di quasi 30mila euro, per la precisione 29.435 euro, mentre la medaglia d’argento è attribuita alla provincia di Milano con un dato medio pari a 28.660 euro. Le province del Nord sono quelle che mostrano i dati più allarmanti: Lodi con 28.560 euro, la nuova provincia di Monza-Brianza con 27.891 euro mentre quella di Prato si attesta ad un valore di poco inferiore, ossia 26.930 euro.

La CGIA di Mestre va però oltre. In effetti, l’associazione fotografa anche il suo andamento denunciando che l’indebitamento è aumentato, nel corso dell’ultimo anno, una crescita di quasi 1000 euro medie. I dati diffusi, però, confermano, ad ogni modo, la posizione di vantaggio delle famiglie del Nord.

Per Giuseppe Bortolussi, il segretario della CGIA,

Al di là della mappatura a livello territoriale la maggiore incidenza del debito sul reddito la rileviamo nelle famiglie economicamente più deboli: è chiaro che con il progressivo aumento della disoccupazione questa situazione è destinata a peggiorare. Non dimentichiamo, inoltre, che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali. Vista la forte contrazione degli impieghi bancari avvenuta in questi ultimi anni,  non è a escludere  che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell’usura si diffonda a macchia d’olio

In base ai dati diffusi si ricava che le province più indebitate sono quelle che presentano i più alti livelli di reddito, anche se

è evidente che tra queste realtà in difficoltà vi sono anche molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni  bancarie di questi territori, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, ci devono preoccupare relativamente.

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