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Fiat, negli USA si firma il rinnovo contrattuale

Mentre in Italia la Fiat, ossia la più grande e importante azienda privata guidata da Sergio Marchionne, ha deciso di uscire da Confindustria negli Stati Uniti le parti sociali firmano il rinnovo contrattuale Uaw-Gm. In effetti, l’Uaw ha ratificato con una maggioranza del 65% la bozza di accordo valida per i prossimi quattro anni firmata da Bob King e dalla General Motors. L’accordo si muove nella direzione voluta da Bob King quando affermava, prima dell’accordo con i sindacati, che “il successo dell’azienda è legato a quello dei lavoratori”.

In Italia la CISL è visibilmente soddisfatta del successo dei colleghi americani anche perchè il nuovo contratto ha il merito di contribuire all’aumento dei costi fissi solo per un modesto 1% tanto che il direttore esecutivo di GM, Daniel F. Akerson

E’ un contratto che rappresenta una vittoria per entrambe le parti ed è la prova che Gm si sta realmente rinnovando

In base al testo firmato si scopre che contribuirà alla creazione di almeno 6400 posti di lavoro reintegrando i lavoratori in esubero e riportando negli Usa buona parte delle posizioni delocalizzate all’estero. I 6400 posti creati in azienda produrranno nell’indotto almeno altri 57000 posti di lavoro, i  lavoratori Gm, poi, percepiranno un primo bonus di 5.000 dollari prima della fine dell’anno e potranno contare sui premi di produzione: il sistema del profit sharing.

È stata anche sostanzialmente rivista la questione dei nuovi assunti che avevano una paga base ridotta di almeno della metà rispetto ai lavoratori più anziani: 15 dollari all’ora contro i 28 dollari di quelli anziani. Con il nuovo testo approvato si scopre che saranno aumentati i salari di ingresso fino a raggiungere in quattro ani i 19,28 dollari. Non solo, l’accordo ha anche definito gli incentivi al prepensionamento che sono quantificati in 75 mila dollari per i lavoratori specializzati e in 10 mila per quelli non specializzati

Con questo accordo si è deciso di tenere ai livelli attuali i costi fissi del lavoro ma di aumentare i premi di produzione.

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