A volte si parla spesso di quanto potrebbe essere remunerativo vivere all’estero, e in effetti il Lussemburgo è uno dei Paesi nel Vecchio Continente che hanno maggior fascino da questo punto di vista. A maggior ragione a seguito delle scelte strategiche di alcuni grossi marchi e società della finanza e della new technology che hanno deciso di lanciare proprio in questo territorio delle nuove sedi europee.
In Lussemburgo il salario medio sfonda tranquillamente la quota di 73 mila euro all’anno. Si tratta di un dato che doppia facilmente quello italiano. In poche parole, tutto ciò equivale a una busta paga pari a 6 mila euro al mese per dodici mensilità.
Tra l’altro, è giusto mettere in evidenza fin da subito come il salario minimo che è stato deciso in base a fonti normative è pari a più di 2500 euro al mese per un lavoratore di base, ovvero che non ha particolari qualificazioni. Tutto questo vuol dire, quindi, che il divario rispetto agli stipendi italiani è davvero altissimo.
La ricerca che è stata svolta dal noto quotidiano Corriere della Sera ha messo in evidenza come al Lussemburgo stanno pensando, chiaramente nell’ottica di effettuare nuovi investimenti, colossi del mondo tech, come ad esempio Amazon, così come un gran numero di società finanziarie e bancarie, chiaramente con il forte stimolo di poter contare su tasse d’importo più basso rispetto a quanto viene praticato in tanti altri Paesi del Vecchio Continente.
Di conseguenza, è facile intuire come il Lussemburgo possa, nel giro di pochissimo tempo, affermarsi come una delle nazioni con il più alto tasso di attrattività per tutti coloro che sono alla ricerca di un lavoro ben pagato, anche tenendo conto del fatto che il tasso di disoccupazione è uno dei più bassi dell’intero territorio europeo, dato che si attesta intorno al 5,7%, in confronto al 6,5% italiano.
Dal 2004 ad oggi, come si è detto, i grandi colossi di tech e finanza hanno messo gli occhi su questo Paese e, in effetti, hanno aperto tanti sedi nuove. Come, ad esempio, la divisione iTunes di Apple, senza dimenticare anche Cisco, eBay e Microsoft. Come si può facilmente intuire, il Lussemburgo è stato oggetto di un notevole approfondimento da parte dell’Unione Europea, che ha voluto indagare sul suo status, quasi di “paradiso fiscale” di questa nazione, vista anche la tassazione fiscale decisamente favorevole, garantendo la possibilità a tante società e ditte, come ad esempio Amazon, di aprire una propria sede.