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Manovra bis 2011, le proposte della CGIL

La BCE ci ha chiesto di approntare un serio programma di risanamento tanto da dover anticipare il pareggio del bilancio rispetto alla data fissata dal governo italiano. A questo riguardo la CGIL ha approntato una sua proposta per evitare di arrivare la tavolo negoziale senza nessuna indicazione possibile valida alternativa al solito copione, ovvero colpendo al solito la previdenza e l’assistenza o il reddito dei lavoratori a stipendio fisso.

Per prima cosa la CGIL chiede un piano strutturale di lotta all’evasione fiscale e al sommerso, un’imposta sui grandi immobili e una ordinaria sulle grandi ricchezze, l’armonizzazione a livello europeo della tassazione sulle rendite finanziarie, la riduzione dei costi della Politica e l’aumento della tassa di successione per avviare un intervento di natura straordinaria per l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro.

Nello specifico un Piano strutturale di lotta all’evasione fiscale e al sommerso potrebbe produrre 18 miliardi di euro nel 2012 e 23 miliardi nel 2013, dati CGIL, attraverso il ripristino delle norme anti-evasione ed anti-elusione e rafforzando le norme sulla tracciabilità. Per la CGIL occorre introdurre il reato di “caporalato” e utilizzare con maggiore efficienza le banche dati e migliorando gli strumenti.

Non solo, con l’IGI, o Imposta straordinaria sui Grandi Immobili, si potrebbe ottenere un gettito di circa 18 miliardi colpendo i patrimoni che superano la soglia dei 500.000 euro con un’aliquota dell’1%.

Per la CGIL occorre anche introdurre, sul modello francese, l’Imposta ordinaria sulle Grandi Ricchezze (IGR), sulla quota che eccede gli 800.000 euro. A questo proposito di deve prevedere un’aliquota progressiva dallo 0,55% all’1,8% sulle attività reali (immobili, aziende e oggetti di valore) e sulle attività finanziarie (depositi, titoli di Stato, azioni, etc.), al netto delle passività finanziarie (mutui e altri debiti). Per la CGIL questa nuova imposta porterebbe un gettito potenziale di 15 miliardi ogni anno.

Infine, occorrerebbe anche armonizzazione a livello europeo la tassazione sulle rendite finanziarie, con esclusione dei BOT, introducendo una sola aliquota intermedia (20%), anche per ridurre la distanza tra prelievo finanziario e prelievo sul lavoro dipendente. L’operazione porterebbe nelle casse dello Stato un gettito di circa 4,5 miliardi di euro ogni anno.

Fonte CGIL.

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