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Manovra bis 2011, nel mirino le pensioni

Assistenza e pensioni, ecco i due obiettivi della prossima manovra economica tanto che la CGIL ha deciso di prendere una posizione chiara contro tutte le ipotesi che stanno circolando in questi giorni perché, secondo la maggiore organizzazione sindacale italiana, all’iniquità si aggiunge ulteriore iniquità perchè producono ingiustizie e approfondiscono le diseguaglianze.

Per la CGIL non esiste la benché minima volontà del governo a recuperare le risorse dall’evasione e dalle grandi ricchezze e rendite.

È questa la posizione della CGIL che il Segretario Confederale della CGIL, Vera Lamonica, ha chiarito e posto in evidenza perché le ipotesi allo studio del governo sono tante ma con l’unico obiettivo la previdenza e l’assistenza.

In effetti, secondo la CGIL si prospetta di nuovo il blocco delle pensioni di anzianità per 12-18 mesi, l’anticipo delle norme di allungamento dell’età pensionabile per le donne, ma anche un possibile anticipo dal 2013 al 2012 della riforma che aggancia l’età pensionabile alle aspettative di vita. Non solo, per le pensioni di anzianità le ipotesi vanno da un blocco totale per un anno o 18 mesi ad un innalzamento dei requisiti, ovvero si cerca di portate la quota da 97 a 100, con l’accelerazione dell’allungamento dell’età pensionabile per le donne che potrebbe aumentare di un anno già a partire dal 2012, per poi aumentare un anno ogni due e non più di un mese a partire dal 2020.

Per Lamonica si parla di un

innalzamento dell’età pensionabile delle donne nel privato e i tagli indiscriminati a tutto il territorio dell’assistenza: dall’indennità di accompagnamento, a quelle di invalidità e di reversibilità

Sempre per il dirigente sindacale  le

misure da respingere perché producono ingiustizie e approfondiscono le diseguaglianze. Anziché colpire ancora una volta pensioni e assistenza si recuperino le risorse necessarie dall’evasione, dalle grandi ricchezze e dalle rendite

Al contrario, la CGIL intende presentare le sue controproposte, ovvero misure alternative da presentare oggi al governo

radicalmente diverse dal carattere iniquo delle misure allo studio del governo

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