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Riforma professioni 2012 Italia

 La riforma delle professioni che il governo ha scelto di attuare apporta alcune interessanti novità in materia di assicurazione, tirocinio, formazione e procedimenti disciplinari. Cerchiamo di fare il punto su tutte le innovazioni introdotte dal provvedimento di revisione del sistema delle professioni, in questo nostro approfondimento che punta a fare chiarezza su un tema molto complesso, del quale si è discusso tanto negli ultimi mesi, e non sempre con l’opportuna trasparenza.

Iniziamo con il controverso tema delle assicurazioni. La riforma prevede che il professionista debba stipulare una idonea assicurazione per i danni derivanti dal cliente dall’esercizio dell’attività professionale, e come la violazione della disposizione costituisca un illecito disciplinare. L’obbligo di dotarsi della polizza assicurativa sulla responsabilità civile, scatta 12 mesi dopo l’entrata in vigore del decreto, con il Consiglio nazionale dell’Ordine, e il collegio e l’ente previdenziale di categoria, che dovranno stipulare apposite convenzioni con le compagnie assicurative.

Altro tema molto discusso è stato quello del tirocinio: il percorso professionale rimane obbligatorio, ma avrà una durata massima pari a 18 mesi (in merito, commenti positivi riforma delle professioni). È anche previsto un corso di formazione facoltativo pari a 200 ore, in aggiunta alla pratica professionale. I corsi di formazione potranno anche essere organizzati da enti esterni, ma solo se autorizzati dal Consiglio nazionale, sentito il parere vincolate del ministero vigilante. Sempre in proposito di formazione, quella continua sarà obbligatoria, sotto il controllo degli ordini, che potranno predisporne i regolamenti e autorizzare anche enti o soggetti esterni.

Più rigide le norme sul procedimento disciplinare, visto e considerato che viene fissato il principio di separazione tra gli organi disciplinari e gli organi amministrativi nell’autogoverno degli ordini. Spetterà quindi al presidente del tribunale nel cui circondario ha sede il Consiglio di disciplina territoriale, nominarne i membri sulla base di un elenco fornito dall’ordine.

Infine, la riforma regola la libertà di pubblicità informativa relativa all’attività professionale. La violazione costituirà un illecito disciplinare e violazione delle norme sulle pratiche commerciali.

Qui il nostro speciale Riforma professioni 2012.

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