Articolo 18 per Ikea

 Ikea, big svedese della vendita al dettaglio di mobili componibili e complementi d’arredo, non è assolutamente preoccupata dalle evoluzioni che potrebbe assumere la riforma dell’articolo 18. Secondo la compagnia europea, in altri termini, i problemi del mercato italiano sarebbero ben altri, e non certo riconducibili alla sola possibilità di mettere mano ad un articolo dell’importante Statuto dei Lavoratori.

“Per l’Ikea non è un problema l’articolo” – ha dichiarato l’amministratore delegato per l’Italia, Lard Petersson, discutendo a Radio 24 dell’attrattività degli investimenti stranieri in Italia in conseguenza dell’annuncio di spostare in Italia (e in particolare in Piemonte) alcune produzioni che erano invece precedentemente localizzate in Asia – “ma l’incertezza dei tempi della burocrazia e della politica”.

Regole nuovo articolo 18 sui licenziamenti

 L’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori ha subito qualche cambiamento in occasione della recente riforma sul lavoro. Ma quanti sono stati incisivi tali novità? Cerchiamo di fare chiarezza su uno dei temi maggiormente dibattuti nel corso delle ultime settimane, riepilogando cosa accadrà in caso di licenziamento discriminatorio, o illegittimo economico, o illegittimo per motivi disciplinari.

Partiamo con l’ipotesi di licenziamento nullo per motivi discriminatori. Se il giudice rileva tale fattispecie, ordina la reintegrazione sul posto di lavoro (in alternativa, sarà il lavoratore a scegliere di ricevere un’indennità pari a 12 mesi di retribuzione). Il datore di lavoro sarà altresì condannato al risarcimento del danno, comprendendo retribuzioni perse, e comunque un limite non inferiore a 5 mensilità di retribuzione).

Riforma del lavoro 2012 e novità articolo 18

 La riforma del lavoro 2012 è sempre più vicina e, con essa, le novità che riguarderanno l’applicazione del rivisto articolo 18. Una riforma che si preannuncia particolarmente aspra, e che rischia di chiudersi senza alcun accordo unitario tra il governo, le parti imprenditoriali e quelle sindacali. Cerchiamo ad ogni modo di comprendere come cambieranno le tipologie di licenziamento, e in che modo subiranno variazioni gli indennizzi e le modalità di reintegro per i lavoratori.

La prima tipologia di licenziamenti prevista dalla nuova riforma del lavoro 2012 è quella relativa ai licenziamenti discriminatori. Con questi, si intendono quei licenziamenti relativi a lavoratori che vengono allontanati dall’azienda a causa delle proprie idee o delle proprie attività svolte sia all’interno che all’esterno del luogo di lavoro. Se il giudice dovesse accertare la discriminatorietà del provvedimento di licenziamento, potrà disporre per un indennizzo in favore del lavoratore, o per il reintegro diretto in azienda.

Riforma del lavoro, chiusura la prossima settimana

 Secondo quanto dichiarato dal Ministro del Welfare Elsa Fornero, il governo è “relativamente pronto” a chiudere la riforma del lavoro, anche se l’obiettivo “resta quello di un accordo con le parti sociali da realizzarsi entro il termine, entro il 23 marzo”. Il Ministro, durante l’audizione in Senato, ha altresì aggiunto che il governo è pronto a presentare delle proposte su un blocco complessivo della riforma del mercato del lavoro su 5 punti.

“Gli obiettivi”  – ha poi proseguito il ministro – “rimangono quelli di un accordo con le parti sociali da realizzarsi entro il termine del 23 marzo, ma non è che ci impicchiamo all’albero. Penso che forse lo potremmo fare già la prossima settimana, non faccio uno sforzo di ottimismo di maniera, sono consapevole che ci sono molti problemi, ma conto che le parti tutte capiscano che questo dare oggi significa aprire per il domani. Noi per questo ci impegniamo. Il presidente Monti ha un impegno dal 25 e vogliamo che entro la sua partenza ci sia l’accordo”.

Il Ministro Fornero chiarisce l’equivoco sull’articolo 18

 Il ministro del Lavoro e delle Pari Opportunità Elsa Fornero ha voluto spegnere i fuochi sollevati negli scorsi giorni circa la possibilità di porre mano all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, quella norma che discipplina il licenziamento per sola giusta causa. “Non ho nulla in mente a proposito dell’articolo 18, lo voglio ribadire” – ha affermato il ministro a Porta a Porta – “chiedo però che si parli di lavoro guardando ai problemi”.

Una vicenda, quella della possibile riforma dell’articolo 18, che va pertanto ad arricchirsi di un ulteriore tassello. Le iniziali aperture di revisione della norma avevano infatti incontrato la dura opposizione da parte delle parti sindacali, tanto da far dichiarare alla Fornero di essere rimasta “dolorosamente colpita” dalle reazioni di Cgil, Cisl e Uil, sigle per l’occasione nuovamente riunite sotto un unico ombrello.