Il mercato del lavoro nella Regione Veneto

 La CGIA di Mestre, attraverso la sua pubblicazione, ha fornito alcuni dati sulla situazione del mercato del lavoro nella regione ponendo l’accento sul problema della competitività, ma sotto un’altra lente. In effetti, per la CGIA di Mestre è necessario valutare la capacità di migliorare nel tempo le condizioni del mercato del lavoro interno coinvolgendo quelle figure che rimangono sono ai margini del mercato.

Serve studiare per trovare lavoro?

 La domanda del nostro post è provocatoria, ma non troppo: serve studiare per trovare lavoro? Gli anni passati all’Università sono compensati con un posto migliore, e dal miglior stipendio? A leggere quanto emerge dal rapporto Isfol “Le competenze per l’occupazione e la crescita”, presentato a Roma pochi giorni fa, ed evidenziante la dinamica del mercato del lavoro e dei sistemi scolastici e formativi, la risposta non è così scontata come sembra.

Stipendio giovani neo assunti? Come quello di decenni fa

Giovani e lavoro: un tema molto delicato e attuale. Non solo perchè le offerte di lavoro sono poche ma anche perchè secondo il governatore di Bankitalia Ignazio Visco:

I salari di ingresso nel mercato del lavoro sono oggi in termini reali su livelli pari a quelli di alcuni decenni fa

e che i giovani

che si affacciano oggi sul mercato del lavoro sembrano esclusi dai benefici della crescita del reddito occorsa negli ultimi decenni

Genitori: fino a che età devono mantenere i figli?

Torniamo a parlare di quei giovani che vengono chiamati “bamboccioni” e a questo proposito vorrei farvi una domanda un po’ provocatoria: fino a che età secondo voi i genitori dovrebbero mantenere i figli?

Vi rivolgo questa domanda dopo aver letto un articolo all’interno di Leggo.it in cui il protagonista è un 34 enne non ancora economicamente indipendente che continua a chiedere ai genitori una “paghetta” di 1000 euro al mese! Giovane che pare negli ultimi tempi avesse chiesto aiuto a mamma e papà anche per sistemare l’appartamento che aveva distrutto (conto pagato dalla mamma).

Sono molti i giovani che hanno perso il lavoro da gennaio a marzo 2011

 Secondo DATAGIOVANI nel periodo che va da gennaio a marzo sono più di 123 mila i giovani rimasti senza lavoro; l’85% di chi ha perso un lavoro aveva un contratto da dipendente, il 9% era collaboratore mentre il 6,4% era un lavoratore autonomo.

In meno di 1 caso su 10 questa decisione è dipesa dal lavoratore, per problemi personali o per tornare a studiare; per il 65,2% infatti si è concluso un contratto di lavoro a termine o stagionale, mentre per il 27% si parla di licenziamenti o mobilità a causa di crisi aziendali.

Occupazione e crisi: le professioni più richieste

In temi di crisi in cui le assunzioni sono poche ed i licenziamenti parecchi forse suonerà strano parlare di professioni particolarmente ricercate; eppure, secondo i risultati del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro ha cercato proprio di capire quali sono i settori con le maggiori prospettive lavorative.

Se siete ancora indecisi sul percorso di studi da intraprendere dovete sapere che il maggior numero di assunzioni (22 mila) riguarderà i “dottori” in Economia; ottima anche la Facoltà di Ingegneri (sono previste 21 mila assunzioni per i laureati provenienti da questo settore).

Lavoro: imprenditoria giovanile, nasce Osservatorio Unioncamere

 Nel nostro Paese sono l’11,8% sul totale, 720 mila in termini numerici, le imprese giovanili, ovverosia con a capo un titolare avente un’età sotto i 35 anni; e di queste, ben 200 mila operano nel commercio. A rilevarlo è stata Unioncamere in concomitanza con l’annuncio relativo alla nascita dell’Osservatorio sull’Imprenditoria Giovanile. Stando ai dati consolidati al 31 dicembre del 2010, in Italia si contavano poco più di 6,1 milioni di imprese esistenti, con Roma Provincia primatista, con ben 44.166 imprese, per quel che riguarda proprio l’imprenditoria giovanile.

Lavoro e giovani: cosa accadrà?

Giovani e lavoro: sembra essere sempre più difficile riuscire a trovare un’occupazione. Secondo quanto emerso dal Rapporto del Cnel sul “Mercato del lavoro 2010-2011” il tasso di disoccupazione potrebbe per

Dallo stage all’assunzione: il Rapporto 2010 di Unioncamere

 Si entra in azienda, con uno stage, che dura pochi mesi a fronte di una “retribuzione” che di norma non va oltre un rimborso spese; ma spesso non si va oltre un ticket pasto giornaliero. E poi tutto finisce! E’ questo l’iter per molti giovani, con molti di questi oramai stanchi di “fare pratica” nelle aziende a costo zero per queste ultime. Ma non sempre le cose vanno a finire così. Un Rapporto di Unioncamere, a valere sull’anno 2010, in accordo con un’elaborazione in base al Sistema informativo Excelsior, rivela come lo scorso anno ben 38 mila giovani siano riusciti ad essere assunti dopo aver sostenuto uno stage.