Ricerca lavoro: intelligenza e successo non sempre vanno d’accordo

 Nella vita, per avere successo in ambito lavorativo, non sempre una spiccata intelligenza permette di trovare un’occupazione in linea con le proprie capacità. La causa di tutto ciò non è legata solo al fatto che magari ci sono poche opportunità lavorative, ma è strettamente correlata alla ragione per cui chi ha un elevato quoziente intellettivo non è sempre in grado di spendere le proprie capacità sul mercato del lavoro in maniera ottimale. Questo significa, ad esempio, che si può essere dei veri e propri geni nel campo della matematica, dell’arte o della scienza, ma poi oltre ad un quoziente intellettivo elevato conta anche la capacità di sapersi, ad esempio, relazionare con gli altri, o saper gestire situazioni critiche ed inaspettate. Molto spesso, infatti, coloro che hanno un’intelligenza spiccata sono le persone più chiuse, mentre  magari chi ha un QI più basso è più aperto non solo al dialogo ed alle relazioni sociali ma, conscio dei propri limiti, riesce nelle situazioni critiche a gestire meglio la situazione ed a trovare le soluzioni migliori.

Chirurgia plastica ed estetica: lavoro e business non conoscono crisi

 Nel nostro Paese sono all’incirca un migliaio le persone iscritte alla Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, la Sicpre, e che quindi potrebbero sulla carta esercitare la professione. Pur tuttavia, le persone che lavorano nel business del “ritocco” in Italia sono tra i tre ed i quattromila, da cui ne consegue che ci sono dai mille ai duemila professionisti del “ritocco” rigorosamente “improvvisati“, ovverosia privi di specializzazione. Quella del chirurgo estetico, tra l’altro, è una professione che, con o senza titolo, negli ultimi anni non ha conosciuto crisi, e che è caratterizzata da una persistente ed elevata domanda da parte dei cittadini visto che l’apparire conta sempre più rispetto ai contenuti ed alla sostanza. In ogni caso, nel nostro Paese, la normativa in materia di esercizio della professione di chirurgo plastico ed estetico è molto lasca, nel senso che, senza alcuna specializzazione al riguardo, basta avere una laurea in medicina, essere abilitati ed avere la regolare iscrizione all’Ordine dei medici.

Varese: una lotteria per 10 posti di lavoro

 Una lotteria inusuale quella che partirà dal 1 settembre in un supermercato di Varese. Perchè? In palio non ci sono automonili o vacanze bensì 10 posti di lavoro a tempo determinato della durata di un anno. Lo strano concorso è stato ideato da una catena di supermercati varesini, i Tigros per festeggiare i 30 anni di attività.

Queste le parole dei responsabili

La scelta nasce dal profondo legame che l’azienda (59 punti vendita e 1200 dipendenti) ha con il territorio varesino. Un’idea che abbiamo deciso di concretizzare proprio per il contatto che abbiamo con la gente e con le loro problematiche: in pratica i dieci vincitori, o chi vorranno segnalare al loro posto, saranno inseriti come dipendenti ed integrati nel normale turn over dell’azienda

Per entrare (o rientrare) nel mercato del lavoro si ricorre al chirurgo plastico

 Può sembrare assurdo soprattutto perchè il periodo della crisi non è ancora finito eppure sembra che oltreoceano per entrare o rientrare nel mercato del lavoro si ricorra con facilità al bisturi. Proprio così: in una società in cui l’apparenza conta (anche troppo) le donne che hanno dedicato ad esempio gran parte della vita alla casa e ai figli si vedono quasi costrette a recarsi dal chirurgo estetico per eliminare le rughe ed essere di nuovo competitive nel mercato del lavoro.

Alessandro Gennai, chirurgo plastico di Bologna socio dell’Eafps, European academy of plastic surgery dice

Mi è capitato di avere richieste per un ringiovanimento al volto per questioni direttamente legate al lavoro. Più spesso mi è successo di fare dei “ritocchini” per togliere qualche anno a donne che, dopo essere state a casa per anni a fare le madri, hanno deciso di riprendere a lavorare. Di solito è una scelta che si fa soprattutto per sentirsi meglio con se stessi: in questo modo si acquista sicurezza, un fattore molto positivo anche nelle situazioni lavorative

Gelmini: fondi agli Atenei più virtuosi

 Nella scelta del futuro lavorativo se si decide di proseguire con l’Università occorre scegliere con attenzione quale facoltà frequentare. A questo proposito, vogliamo ricordarvi che qualche giorno fa il Ministro Gelmini ha deciso di premiare gli Atenei più virtuosi ai quali saranno concessi maggiori fondi. Per la prima volta nel nostro paese ministero dell’università e della ricerca ha deciso di assegnare parte fondi destinati agli atenei sulla base di criteri di qualità.

In una nota inoltre la Gelmini sottolinea che verrà

avviata una più coerente razionalizzazione dei corsi di laurea, che prevede il taglio di corsi inutili. In questi anni si è assistito a una proliferazione di insegnamenti che non rispondono alle reali richieste del mercato del lavoro. Negli ultimi mesi sono già stati tagliati il 20% dei corsi inutili e con questo provvedimento sarà possibile ridurli ulteriormente (Via|Libero-News.it)

Il mondo del lavoro visto da Gi Group

Proseguiamo il nostro viaggio all’interno delle Agenzie per il Lavoro. Questa volta abbiamo intervistato Marta Marchetti, Responsabile selezione Gi Group, Filiale di Chivasso (To).

1) Gi Group si pone come intermediario fra le aziende e potenziali candidati. In che modo?

Gi Group è la più grande agenzia italiana per il lavoro e si pone come leader territoriale nell’intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro. Grazie alla ampia conoscenza del mercato di riferimento, alla rapidità e all’efficacia nell’esecuzione del servizio, si pone come importante interlocutore per chi cerca ed offre lavoro.

Trovare lavoro è un’impresa possibile

All’interno di questo blog parliamo spesso di disoccupazione: si tratta di un problema che non riguarda solamente l’Italia ma anche gran parte dell’Europa, Cina…forse tutto il mondo.

Tuttavia vogliamo ricordarvi che ci sono dei settori in cui, almeno in Italia, vi è carenza di personale come in quello infermieristico o in quello legato ad alcuni settori dell’IT.

Chi è alla spasmodica ricerca di un’occupazione dovrà quindi rassegnarsi ad essere un disoccupato per tutta la vita? Assolutamente no! Proviamo allora a vedere quali sono gli step da compiere per riuscire ad entrare nel difficile mercato del lavoro.

I centri per l’impiego: cosa sono e a che cosa servono

I Centri per l’Impiego sono degli uffici, curati a livello provinciale (o regionale), il cui scopo principale è quello di gestire il mercato del lavoro (i Centri per l’Impiego hanno sostituito gli Uffici di Collocamento).

Forniscono anche informazioni e delucidazioni alle aziende e ai lavoratori, assistono le fasce più deboli.